Nuovo stadio di Inter e Milan: tutto fermo con la possibile cessione di Suning

Paolo Scaroni e Beppe Marotta
Paolo Scaroni e Beppe Marotta / Emilio Andreoli/Getty Images
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La frenata decisiva sui discorsi per il nuovo stadio di Milano è arrivata a causa del probabile cambio di proprietà dell’Inter. Come scrive oggi Tuttosport, alcune forze politiche erano già sospettose sulle catene di controllo e sul versante interista non convinceva il legame con le Cayman del fondo LionRock Capital, che detiene il 31% delle quote del club nerazzurro. Su fronte milanista resistevano invece dei dubbi sui titolari effettivi con annesse perplessità sul peso di Blue Skye, "che sembra contare più del 4.25% in suo possesso nel veicolo Project Red Black, come dimostra la carica di Gianluca D’Avanzo consigliere delegato del Milan" si legge.

Uno scorcio di San Siro
Uno scorcio di San Siro / Claudio Villa./Getty Images

Da qui lo stop all'iter per l'approvazione del progetto del Nuovo San Siro. Secondo lo scenario descritto dal quotidiano torinese, faceva pensare già il fatto che due proprietà così potenti potessero condividere la costruzione di un nuovo impianto, come se dietro la decisione ci fosse la consapevolezza di non durare tanto a lungo.

Tanti pensavano che il discorso riguardasse soprattutto Elliott. "Invece, con ogni probabilità, sarà Suning a mollare per prima - scrive con sicurezzaTS -. Con un'aggravante per il gruppo di Nanchino che, non avendo nemmeno il piano esecutivo in tasca, non può monetizzare l’affare stadio con i compratori interessati oppure usarlo come garanzia forte per il prestito-ponte". Per conoscere i prossimi step bisognerà attendere le mosse della famiglia da Zhang.


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