Nuovo stadio Inter e Milan, strada in salita: parte l'iter per vincolare San Siro

San Siro
San Siro / Marco Luzzani/GettyImages
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Il percorso per il nuovo stadio di Inter e Milan viene definito da Tuttosport come "sempre più una corsa a ostacoli". È quanto scrive il giornale sportivo torinese oggi, partendo dalla nuova polemica lanciata nelle ultime ore da Vittorio Sgarbi, sottosegretario alla Cultura.

Vittorio Sgarbi
Vittorio Sgarbi / Simona Granati - Corbis/GettyImages

"Stiamo preparando un vincolo per tutelare il monumento. L’iter è già partito, a breve lo firmerà il direttore generale del ministero. Da Berlusconi a Salvini, fino a Milly Moratti, a Milano non c’è nessuno che abbia detto di volerlo buttare giù e spendere 50 milioni per abbatterlo è davvero assurdo" le sue parole a La Repubblica. Sgarbi spiega che si tratterà di un "vincolo di tutela storico relazionale, articolo 10 del Codice dei beni culturali, che non riguarda l’età del monumento ma il suo valore simbolico, la sua importanza in quanto memoria storica per i tifosi, per Inter e Milan e per Milano. Le faccio un esempio: se viene realizzato un brutto monumento dedicato a Falcone e Borsellino nessuno può buttarlo giù neanche dopo dieci anni. La sua forza è la memoria, quello che quel monumento significa per la collettività, un valore immateriale che va rispettato e tutelato a prescindere dalla bellezza dell’opera. Lo stesso vale per il Meazza, che è lo stadio dei milanesi. E non mi si dica che è una posizione di Vittorio Sgarbi contro il sindaco Sala".

I due club hanno deciso di non commentare le parole di Sgarbi. A conferma di quanto sia intricata la situazione, c’è pure la notizia dell’ordine del giorno voluto dal Pd per il 22 dicembre dove si chiedono nuove garanzie ai club destinate, se accolte, a modificare in modo importante il progetto.