Nuovo Milan: cosa va e cosa non va a due settimane dall'inizio del campionato

Pioli spiega alcuni movimenti difensivi a Kalulu e Gabbia
Pioli spiega alcuni movimenti difensivi a Kalulu e Gabbia / Frederic Scheidemann/GettyImages
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Il nuovo Milan 2022/23 in questa fase è impegnato nel ritiro pre stagionale. Dalle cocenti temperature del Bel Paese la squadra ha scelto le più fresche ungheresi e austriache per un mini ritiro a Klagenfurt per poi fare ritorno a Milanello.

I rossoneri guidati da Pioli e dal suo staff hanno aperto le danze affrontando il Lemine Almenno, squadra che milita nell'Eccellenza lombarda, per poi alzare il livello con i tedeschi del Colonia, gli ungheresi dello ZTE, e infine, pochi giorni fa, gli austriaci del Wolfsberger. Alla vittoria di Colonia è seguita la sconfitta contro lo ZTE, unico neo fino ad ora del pre campionato rossonero: una prima frazione di gara segnata da disattenzioni e da un atteggiamento troppo passivo nei confronti della squadra ungherese hanno dato il via alla sconfitta finale per 3-2.

In questa fase di pre campionato quello che conta per gli allenatori non è tanto il risultato finale segnato sul tabellino del match ma le indicazioni fisiche e tattiche che si riesce a trarre dai propri giocatori, anche se, nel caso del Milan, una prestazione come quella disputata contro gli ungheresi non fa di certo piacere per una squadra che non vuole sfigurare nemmeno in amichevole. Rossoneri che si sono rifatti nella successiva partita vinta per 5-0 contro gli austriaci del Wolfsberger: una prestazione convincente dei rossoneri, sempre attenti e con una condizione fisica che migliora partita dopo partita.

Domenica 31 luglio ad attendere i ragazzi di mister Pioli ci sarà un avversario più europeo come il Marsiglia, e infine il 6 agosto l'amichevole contro il Vicenza sarà l'ultimo test prima del fischio d'inizio del campionato nell'esordio in casa contro l'Udinese. Da quel momento in poi si farà sul serio.

Prime indicazioni positive per un Milan che corre sul campo ma non sul mercato

Quello che abbiamo visto in queste prime uscite estive sembra essere il solito Milan, aggressivo, unito e spavaldo, come se non avesse mai smesso di giocare dopo la partita dello scorso 22 maggio di Reggio Emilia. Come detto, al netto degli avversari è l'atteggiamento e il livello di carburante presente nelle gambe che deve interessare a Pioli in questa fase della stagione e da questo punto di vista il tecnico, fino a questo momento, può ritenersi soddisfatto.

Tutte le attenzioni erano concentrate su Origi e Adli, i due volti nuovi del Milan. Con il belga ancora fermo a causa di un infortunio rimediato nel finale di stagione con il Liverpool ancora da smaltire, è stato il giovane francese a prendersi la scena; con giocate di qualità e buona personalità, fino ad ora ha dimostrato a tutto il mondo rossonero che in questo Milan può starci eccome: intelligenza tattica, smarcamento continuo e ricerca della verticalità sembrano essere le sue qualità migliori. Qualità che nel Milan targato Pioli possono rivelarsi più che utili. Nelle gerarchie iniziali non parte da titolare, a maggior ragione dopo l'arrivo ormai imminente di De Ketelaere e la presenza in rosa di Brahim Diaz, ma la stagione è lunga e le gerarchie possono presto cambiare, quindi occhio a possibili sorprese.

Chi una sorpresa ormai non lo è più è invece Pierre Kalulu, punto fisso insieme a Tomori della retroguardia rossonera. Dall'infortunio di Kjaer nella partita di Marassi contro il Genoa, a metà della scorsa stagione, il francese ha scavalcato tutti nelle gerarchie, mettendo a sedere anche il capitano Alessio Romagnoli. Fin da subito è sembrato il più in forma di questo pre campionato, sempre sul pezzo in marcatura e sempre con una marcia in più a livello atletico.

Il francese è stato un partner importante anche per Matteo Gabbia, altro giocatore che si è messo in bella mostra durante queste partite. La sua permanenza al Milan sembra comunque destinata a interrompersi entro la fine del mercato, con la cessione in prestito per trovare più continuità, ma fino ad allora il giovane centrale numero 46 saprà tornare utile nei ricambi di Pioli, come ha sempre fatto tutte le volte che è stato chiamato in causa.

Se le prime indicazioni del Milan che arrivano dal rettangolo verde sembrano essere convincenti, quelle che invece arrivano dalle sedi del calciomercato sembrano esserlo di meno. Come detto, le trattative prolungate dei rinnovi contrattuali di Maldini e Massara prima, e quella infinita per l'acquisto di De Ketelaere dal Club Brugge poi, hanno sensibilmente rallentato la macchina operativa per il rinforzamento della squadra. Con l'arrivo del gioiellino belga il mercato del Milan però non sarà concluso.

Infatti i rossoneri dovranno cercare rinforzi in altri reparti, soprattutto in difesa dove i soli Tomori, Kalulu, un Gabbia in partenza e un Kjaer non ancora in forma non bastano per affrontare una stagione che vedrà il Milan impegnato in tre competizioni. In più Maldini e Massara vogliono regalare a Pioli un colpo a centrocampo per puntellare un reparto non del tutto completo, nonostante il ritorno di Pobega. Con Bakayoko che probabilmente saluterà i rossoneri prima della fine del mercato, i nomi sui quali si stanno concentrando maggiormente le attenzioni dei dirigenti rossoneri sono quelli di Renato Sanches e Carney Chukwuemeka.

Mentre in attacco e sulle fasce il Milan dovrebbe invece rimanere così, a meno di offerte improvvise e ad oggi non previste per giocatori come Saelemaekers, che a meno di sorprese dovrebbe rimanere in rossonero anche per la prossima stagione.

Stefano Pioli
Stefano Pioli sulla panchina del Milan / Jonathan Moscrop/GettyImages

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