Nuova inchiesta contro la Juve: plusvalenze gonfiate e scritture private con 7 club

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Juventus / MARCO BERTORELLO/GettyImages
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La Juventus è finita nuovamente sotto la lente d'ingrandimento della Procura di Torino, la stessa dell'inchiesta Prisma, che ha deciso di aprire un nuovo fascicolo sul bilancio 2022 dei bianconeri. Come rivela Il Corriere di Torino, si tratta di un procedimento penale (numero 7719 del 2022) a modello 45, ovvero: “fascicolo senza ipotesi di reato né indagati”, aperto al termine delle indagini portate avanti dalla Guardia di Finanza.

Tra le documentazione raccolte, spicca “un secondo memorandum, del 3 settembre 2020" sottoscritto dall'ex direttore sportivo Fabio Paratici e dal vice-presidente nonché ad dell'Atalanta, Luca Percassi. In particolare, si parla di alcune passività non messe a bilancio dalla società bianconera: “Riguardo agli impegni (non depositati) assunti nei confronti dell’Atalanta e del Sassuolo si ritiene che la società avrebbe omesso di rilevare nei relativi bilanci le seguenti passività: 8 milioni di euro per effetto del debito con l’Atalanta nel bilancio al 30 giugno 2021 (e poi in quello a 30 giugno 2022); altri 8 milioni per effetto del debito con il Sassuolo derivante dalla prelazione sul diritto di Traoré, nel bilancio al 30 giugno 2020 (e poi in quello chiuso al 30 giugno 2021)”.

Come riporta poi calciomercato.com, anche Federico Cherubini ha confermato l'esistenza di debiti verso l’Atalanta non rilevati nei bilanci (per circa 6/7 milioni) nel corso del suo interrogatorio con i pm. Secondo gli inquirenti, esistono altri accordi e scritture private non depositati da parte della Juventus, che ha così commesso un reato. Le altre società coinvolte sarebbero Cagliari, Udinese, Bologna, Atalanta, Sassuolo, Sampdoria e Sion. Tali accordi dovrebbero portare a rettificare alcune delle plusvalenze registrate nel bilancio al 30 giugno 2019. Nello specifico, si tratta di "32,8 milioni su un totale di 127 milioni".