Non è solo colpa di Pirlo ma il Maestro deve cambiare atteggiamento e deve spiegare il cambio Morata-Bernardeschi

Andrea Pirlo, Juve
Andrea Pirlo, Juve / Soccrates Images/Getty Images
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Come è possibile passare da una grandissima prestazione come quella di Parma, probabilmente una delle più belle in stagione, a una prova diametralmente opposta, appena tre giorni dopo, con praticamente gli stessi interpreti, contro la Fiorentina? Tanti gli interrogativi in casa Juventus dopo il ko con i viola.

Nel calcio moderno non si può sbagliare approccio, gli avversari ti fregano. L'esempio lampante è il gol di Leao in Sassuolo-Milan arrivato dopo nemmeno 7 secondi, un gol che ha indirizzato la gara. Stessa identica cosa è accaduta in Juve-Fiorentina con la rete di Vlahovic dopo 3 minuti che ha messo in discesa la sfida per i viola e l'ha compromessa per la Juve. C'era tutto il tempo per recuperare ma se non hai la testa puoi avere a dispozione anche tre tempi supplementari aggiuntivi e non riuscirai mai a farlo.

Andrea Pirlo, Juve
Andrea Pirlo, Juve / Emilio Andreoli/Getty Images

L'espulsione di Cuadrado dopo un quarto d'ora ha chiuso il cerchio ma anche Pirlo l'ha fatta grossa. Fuori Ramsey dopo 20 minuti per Danilo (sostituzione giusta per riequilibrare l'assetto difensivo). Poi a inizio ripresa fuori Morata e dentro Bernardeschi (Dybala probabilmente era in panchina solo per fare presenza). Non è la mossa giusta e che ti aspetti con la squadra sotto di un gol e di un uomo, contro una squadra chiusa che vuole solo proteggere il vantaggio iniziale. L'uscita di Morata ha svuotato l'area di rigore bianconera: a cosa serve mettere in campo gente che fa cross se non hai nessuno in area per ricevere il pallone? Forse Morata ha accusato un problemino e noi non lo sappiamo, altrimenti non c'è altro motivo logico per una scelta del genere.

Altro appunto da fare a Pirlo (è ovvio che la sconfitta non è solo colpa sua ma anche il tecnico ha la sua fetta di responsabilità). Non abbiamo mai sentito il Maestro addossarsi una colpa o responsabilità. Ieri dopo la gara gli è stato chiesto: la squadra ha fallito l'approccio, l'allenatore doveva incidere di più sotto questo aspetto? Risposta: "E' la squadra che va in campo". E' vero caro Andrea ma non si possono sempre scaricare le colpe sui giocatori. Un pizzico di umiltà e di autoaccusa non guasterebbero. Questo atteggiamento di superbia rischia, alla lunga, di ritorcersi contro.


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