La benedizione di Kroos e le prime volte eccellenti: il Real si gode Nico Paz
Chi è lo stiamo imparando a capire, chi sarà tra qualche anno è ancora presto per saperlo. Questione di tempo, qualità, testa e chances, più decine di altri fattori ugualmente fondamentali. Nico Paz, Nicolás Paz Martinez, è un centrocampista offensivo classe 2004 del Real Madrid. È mancino e supera il metro e 85, è figlio dell'ex calciatore argentino Pablo Paz ed è nato a Santa Cruz de Tenerife, alle Canarie.
Fino 10 anni giocava al San Juan, poi è passato al Tenerife e, a soli 12 anni ha fatto il suo ingresso a "la Fabrica", nelle giovanili del Real Madrid da cui non è più andato via. 11 gol e 5 assist nella scorsa stagione con il Castilla e in Uefa Youth League, tra cui questo nella Semifinale promozione contro il Barça Athletic (a posteriori decisivo per il passaggio del turno nei Playoff di Primera RFEF).
La gira negli Stati Uniti con il Real dei grandi è stata un'esperienza speciale, scrive il ragazzo sul suo profilo Instagram, in cui si possono notare i commenti di quelli che spera diventino presto i suoi nuovi compagni di squadra (Bellingham e Tchouameni). Un profilo in cui spicca il post fissato in alto con il suo idolo Lionel Messi; al di là di ogni esasperato madridismo resta pur sempre un argentino.
Nella tournée estiva del Real Madrid ha accumulato poco più di 50 minuti contro Milan, Manchester United e Juventus. E l'interesse si è inevitabilmente acceso su di lui grazie a due cose. È stato l'unico calciatore di movimento del Castilla a essere convocato da Carlo Ancelotti negli Stati Uniti e di lui hanno già parlato molti in positivo, promettendolo come futura stella dei blancos.
Qui una magia in allenamento.
Qui un'altra.
Ancelotti, Kroos e Mascherano dicono di lui
Nelle preseason può capitare che un giovane si metta in luce brillando insieme a compagni di un altro livello. E quando succede è spesso una lieta notizia per il club. Soprattutto quando il talento in questione ha appena rinnovato fino al 2027 e quindi non si corre il rischio di perderlo a zero o a poco per mancanza di spazio.
Come dicevamo, sono tanti i commenti su Nico Paz, ancora prima dell'esordio ufficiale. Quello che è finito sui titoli dei prinicipali giornali è il virgolettato di Toni Kroos.
"È molto bravo, dovrebbe sempre allenarsi con noi"
- Toni Kroos su Nico Paz
Essere il protetto, a 18 anni, di uno dei centrocampisti più forti del XXI secolo non deve essere male. Toni Kroos ha peso nello spogliatoio, lo hanno le sue opinioni per i compagni e anche per Carlo Ancelotti. Ricorderete questa scena di poco più di un anno fa in cui il tecnico italiano, nei supplementari poi vinti contro il Manchester City (2022) discute sui cambi da fare con il centrocampista tedesco e Marcelo.
Alla fine, ovviamente, decide Ancelotti che del nuovo talento blanco ha parlato così: "Nico ha molto talento ed è molto giovane. Sembra un calciatore da prima squadra, ma non vogliamo mettergli pressione perché deve migliorare. Ha le qualità per giocare con il Real Madrid in futuro". Una chiara approvazione, ma rimandata al futuro. Nico Paz nella scorsa stagione è passato dalla Juvenil A di Alvaro Arbeloa al Castilla di Raúl e soltanto l'eccessivo numero di centrocampisti offensivi dei blancos gli ha negato un posto fisso come riserva in prima squadra.
Del suo talento ha parlato così (Relevo) anche il CT dell'Argentina U20 Javier Mascherano, che non l'ha però convocato per il Mondiale sfiorato dall'Italia. "Nico Paz è un calciatore che amo. Un ragazzo con uno straordinario futuro in un club in cui non è facile arrivare in prima squadra, ma lui sta proseguendo sugli step giusti e deve rimanere sereno".
Il contributo sulle sue qualità e la definizione più completa del suo talento l'ha però fornita Diego Nogales, ex allenatore di Adarve e Rayo Majadahonda, che l'ha avuto nelle giovanili del Real Madrid, con Alvaro Benito e Raúl, e che si è espresso su di lui in un'intervista a Diario AS.
Un ragazzo eccellente ed esemplare, prima di tutto. L'allegria e un talento straordinario oltre ai piccoli dettagli che lo rendevano appunto esemplare, come quando durante il rondo, o torello, si faceva rubare appositamente la palla per aiutare un compagno in difficoltà. Nogales afferma che non è sorpreso dalla sua evoluzione perché Nico Paz continua a essere il calciatore che era, anche se almeno per quest'anno dovrebbe affermarsi nel Castilla, considerata la rosa del Real Madrid.
Le sue caratteristiche migliori: "sono la qualità tecnica e la visione di gioco. Poi ha un gran tocco di palla, sia con il mancino che con il destro però le principali: qualità tecnica e visione di gioco. [...] Non è un calciatore paerticolarmente veloce o potente, questo lo sa. E proprio per questo che usa tanto bene le armi a disposizione. È capace di vedere passaggi che nessuno vede, sia corti che a distanza. Finisce sempre le stagioni con molti gol e molti assist".
Un qualcosa da migliorare è: "forse, la costanza. Credo che a volte si disconnetta un po' dal gioco. Misura molto bene i momenti in cui intervenire però ci sono volte in cui deve attivarsi un po' prima alle azioni in area, odorare prima dov'è il gol". Il paragone finale, per chiudere e abbassare giusto un po' le aspettative è con : "Kaká. Non è molto veloce, però la sua qualità tecnica lo porta a livelli dove altri non arrivano. In questa posizione di mezzapunta (trequartista) del rombo che sta utilizzando il Real Madrid, Nico può brillare".
Le prime volte
La storia prosegue. Interrotta da qualche mese di quiete e riemersa nel penultimo mese dell’anno. L’8 novembre 2023 il Real Madrid ospita il Braga al Bernabeu, Champions League. I blancos sono serenamente avanti 3-0 quando al 77° Carlo Ancelotti richiama Nico Paz, esordio. Circa un quarto d’ora nella competizione più importante d’Europa, a cui si aggiungeranno una decina di minuti in Liga 3 giorni dopo contro il Valencia. Nico Paz è entrato nelle rotazioni dei cambi, non si tratta di un esordio all’impegno e alla costanza.
Il tecnico italiano aveva già detto che il talento argentino avrebbe potuto giocare a quei livelli e, un centinaio di giorni dopo le sue parole, eccolo all’opera. La sosta per Nazionali non ha interrotto quella sensazione magica che aleggiava attorno a Nico Paz, l’ha rafforzata. Il Real Madrid, di cui spesso si è parlato in relazione all’esagerato numeri di centrocampisti in rosa, era in emergenza proprio nel reparto di mezzo. Fuori Modric, Tchouameni e Camavinga, titolare Dani Ceballos quasi 6 mesi dopo l’ultima volta. La prima opzione a gara in corso è inevitabilmente Nico Paz, a cui Ancelotti ricorre con una mezz’ora ancora da giocare.
Entra quando il Napoli ha già pareggiato da 20 minuti, dopo Joselu. Il risultato non cambia fino all’84°, quando è proprio lui a prendersi il protagonismo della notte madridista. Il gol vale la quinta vittoria in altrettante gare del Real nel girone di Champions, ed è indimenticabile. Riceve spalle alla porta, lontano circa 30 metri. Attira Cajuste come se stesse per scattare sul destro, sterza invece sul piede forte, compie un paio di passi in avanti e la conclusione mancina parte mentre il centrocampista del Napoli lo disturba. Il tiro è secco, non irresistibile, ma insidiosissimo perché rimbalza davanti a Meret. Il portiere italiano la tocca soltanto e Nico Paz esulta per la prima volta in carriera al Santiago Bernabeu; il conto è aperto.