Napoli, Gattuso: "C'è qualcosa di vero in quello che si scrive, ma non ho litigato con la squadra"

Rino Gattuso
Rino Gattuso / DeFodi Images/Getty Images
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In casa Napoli le attenzioni dovrebbero essere puntate tutte sull'Europa League e sul Rijeka, ma invece tiene banco il momento difficile degli azzurri, che arrivano da tre sconfitte consecutive casalinghe. E ora, al San Paolo, arrivano i croati con cui la squadra di Rino Gattuso, anche in vista del prossimo impegno con la Roma, deve vincere assolutamente. Queste le parole del tecnico partenopeo riportate da Ilnapolista.it

Di Lorenzo, Meret e Manolas
Di Lorenzo, Meret e Manolas / DeFodi Images/Getty Images

Ci racconta i giorni dopo la gara con il Milan? Dopo le parole ai calciatori ha visto già una loro reazione?

"Quello che avete scritto e chi lo ha scritto non è tutto vero. Non ho litigato con la squadra. Ho parlato con la squadra senza litigi. Io non devo vedere nulla, devo vedere l’impegno e il senso di appartenenza, che vedo. Ora non basta, voglio vedere qualcosa in più. Non vorrei che il giocare bene ci faccia sedere. Dobbiamo cominciare ad annusare di nuovo il pericolo, bisogna mettere l’elmetto e giocare un calcio diverso a un certo punto. Forse non mi esprimo bene in italiano, ma a Sky ho detto che la responsabilità era la mia se dopo un anno non riesco ancora a vedere le cose che chiedo alla squadra. Non ho massacrato nessun giocatore".

Insigne contro il Milan
Insigne contro il Milan / MB Media/Getty Images

Nelle ultime sette partite siete andati in svantaggio 5 volte. Problema di approccio mentale?

"Forse sì. Secondo me abbiamo sbagliato tanti primi tempi. Anche domenica abbiamo sbagliato tanto nei primi 15 minuti. E’ qualcosa su cui riflettere. Sia io che il mio staff ne stiamo già parlando. Bisogna migliorare il dato perché la squadra è di qualità, è tanta roba. Per questo dobbiamo alzare l’asticella a livello mentale ed entrare subito in partita. Non regalare. Lo dico alla squadra. Poi bisogna leggere anche gli altri dati, le altre cose che la squadra fa egregiamente. Ma per diventare squadra forte e distruggere gli avversari ci manca il dato che hai detto tu".

Mediamente fate un gol ogni sette tiri tentati. Come rimediare?

"Non è solo la questione di tirare meglio, ma come arrivi. In alcune azioni eravamo cinque contro uno e abbiamo sbagliato l’appoggio. Dries sta sbagliando alcuni tiri, gli altri anni era un cecchino. Può succedere. Quando giochi ogni tre giorni devi stare attento. Ma sappiamo che siamo nelle prime posizioni per tutti i dati. Non mi preoccupa la qualità di gioco, mi preoccupa che serve cattiveria sia quando non abbiamo la palla che quando ce l’abbiamo. Ognuno di noi in questo momento deve dare qualcosa in più".

Politano e Mertens
Politano e Mertens / Juan Manuel Serrano Arce/Getty Images

Ha parlato di mancanza di mentalità. Quando manca la mentalità subito dopo ci si confronta a muso duro, è normale. E’ la strada che continuerà a percorrere? E poi, sceglierebbe ancora Politano vicino a Mertens?

"Tutta la vita. Per me è stato uno dei migliori in campo. Non sapevano mai come prenderlo. E’ un ruolo che ha fatto spesso al Sassuolo. Io non vado tutti i giorni a muso duro. Ci sono momenti in cui devi fare carezza, dire bravo, mandare a fanculo chi lo merita. Sono molto attento sulla gestione. La parola mentalità è ampia. La squadra non deve pensare a quanto è brava, ma riuscire a giocare a volte in modo diverso, annusare il pericolo, aiutarsi e non pensare sempre a cosa fa il compagno. Io sono orgoglioso di allenare questa squadra, che è forte, bisogna solo aggiustare il modo di stare in campo. Per il resto va tutto bene. Tutto quello che viene fuori, alcune cose sono vere, ma altre non stanno né in cielo né in terra".


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