Spalletti lo protegge ma i numeri parlano chiaro: il Napoli dovrebbe cambiare rigorista? Chi al posto di Insigne?

Lorenzo Insigne
Lorenzo Insigne / Francesco Pecoraro/GettyImages
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Con il Torino soffre, ma il Napoli riesce comunque a centrare l'ottava vittoria consecutiva e a riportarsi in vetta alla classifica di Serie A. Nonostante le diverse occasioni create, i ragazzi di Luciano Spalletti si sono portati in vantaggio solo nel secondo tempo, grazie al gol del solito Victor Osimhen.

Pratica archiviata e testa al prossimo impegno, se non fosse per una questione che continua a tener banco nelle ultime ore. Al centro del dibattito c'è Lorenzo Insigne, colpevole di aver sbagliato il rigore che avrebbe messo la partita di ieri in discesa.

Per il capitano azzurro non si è trattato dell'unico errore dagli 11 metri. Sui 5 penalty calciati finora, Insigne ne ha sbagliati ben 3, ottenendo una percentuale realizzativa molto bassa (60%). Nel dopo partita, alcuni giornalisti hanno provato a chiedere a Spalletti se stesse meditando sulla possibilità di cambiare tiratore designato, ma il tecnico ha affermato che:

Lorenzo Insigne
Il rigore di Insigne contro il Torino / Giuseppe Bellini/GettyImages

"Il prossimo rigore per me lo batte Insigne, quello dopo Lorenzo e quello dopo ancora il capitano".

Pertanto, l'allenatore ha confermato la fiducia nei confronti del suo giocatore, ma in linea teorica il Napoli farebbe bene a cambiare rigorista?

Statistiche alla mano sì. Il fatto che i partenopei siano riusciti comunque a portare a casa la vittoria nonostante gli errori ha sicuramente insabbiato il discorso, relegandolo a questione di secondo piano. Tuttavia, 2 rigori realizzati su 5 sono troppo pochi per essere ignorati. Anzi, per rendervi consapevoli della gravità del fenomeno, proviamo ad allargare la prospettiva: in carriera, Insigne ha battuto 41 penalty e di essi ne ha sbagliati 9 (22%), spesso anche in momenti decisivi come in Supercoppa contro la Juventus.

Del capitano del Napoli apprezziamo ovviamente la personalità; come in occasione della partita contro il Venezia, quando il campione d'Europa ha scelto di ripresentarsi sul dischetto nonostante l'errore precedente, realizzando poi il gol dell'1-0. Ma non sempre si ha l'occasione di calciare due rigori nel giro di 90 minuti, quindi chi tira deve segnare, non si discute.

Sempre in linea teorica (perché Spalletti difficilmente cambierà idea), quale giocatore del Napoli dovrebbe assumersi allora la responsabilità? Il primo nome che ci viene in mente è quello di Dries Mertens; chi meglio di lui che con la maglia dei partenopei ha segnato il numero di gol più alto in assoluto. Il belga però non è più un titolare ed è difficile tenerlo in considerazione.

Dries Mertens, Wilfried Singo
Dries Mertens / Francesco Pecoraro/GettyImages

Sotto l'aspetto tecnico, uno dei più dotati è sicuramente Fabian Ruiz che nella sua militanza in Italia ha dato sfoggio di un sinistro molto educato, segnando più di qualche gol da fuori area. Lo spagnolo potrebbe essere sicuramente ritenuto un valido rigorista, ma sicuramente non ha la stessa rilevanza di Insigne all'interno dello spogliatoio e le sue spalle sono decisamente meno larghe di quelle del capitano.

Infine, il terzo piede più educato nell'11 titolare del Napoli appartiene a Mario Rui che spesso calcia punizioni defilate o calci d'angolo. Magari sarà anche un ottimo tiratore. Ma un tifoso napoletano affiderebbe mai il rigore decisivo di una partita (magari una finale) al mancino di Mario Rui?

Se queste sono le alternative, magari è meglio che i rigori continui a tirarli Lorenzo Insigne.


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