Mourinho: "Partita bella e vera. Con la Roma c'è attrazione. Complimenti alla Fiorentina"
Di Marco Deiana
Sorridente, felice per l'esordio positivo in Serie A da allenatore della Roma. José Mourinho si è presentato ai microfoni di DAZN al termine della partita vinta contro la Fiorentina e ha analizzato il match, soffermandosi su Abraham e Veretout, ma soprattutto sull'atteggiamento della sua squadra. Non sono mancati i complimenti a Vincenzo Italiano e alla sua Fiorentina.
Era importante iniziare forte. Quale indicazioni che ha segnato dopo la partita?
"È stata una partita bella e vera, anche se noi non abbiamo giocato molto bene. Loro molto bene. A Italiano ho detto che come gioca la Fiorentina è quella di un allenatore bravo. L'arbitro ha preso le giuste decisioni. Bene anche la VAR. Mi è piaciuto sacrificio e spirito dopo una gara difficile, quella di giovedì. In 11 vs 11 bene, in 11 vs 10 male e di nuovo bene in 10 vs 10".
Hai dato alla squadra coraggio soprattutto nella giocata dal basso. Che ne pensi di Shomurodov e può giocare insieme ad Abraham?
"Sì, possono giocare insieme Abraham e Shomurodov. L'ex Genoa può giocare a sinistra e in tandem con Tammy, ma in questo momento abbiamo altre esigenze e oggi è troppo rischioso. Sull'1-1 ho pensato di farli giocare insieme. Abbiamo tante soluzioni. Questa è una squadra mia per lo spirito, per il sacrificio, per l'organizzazione difensiva. La Fiorentina è stato un avversario molto difficile per noi, devo fare i complimenti a Italiano. La viola gioca molto bene. Sicuramente faranno una stagione brillante".
Giudizio su Abraham?
"Lui è il giocatore più importante del gioco. È un giocatore mobile e quindi ho pensato a lui per attaccare gli spazi, sfruttando il pressing alto della Fiorentina".
Il piano di gioco di Veretout: nel primo tempo lo richiamavi molto, nella ripresa si è liberato ed è andato meglio?
"Come ho detto inizialmente: in 11 vs 10, noi pressavamo alto ma Veretout non si alzava a pressare Pulgar. Nella ripresa ha giocato in verticale con Cristante, così pressava meglio e si inseriva in posizione più pericolosa".
Chiosa finale sui tifosi e sulla sua mano al petto al momento dell'uscita dallo stadio Olimpico.
"Ringrazio i tifosi dal giorno della firma: per ora non ho ancora vinto con loro, ma c'è attrazione. Ora sono uno di loro, e riesco a mettere questo sentimento nei giocatori. Anche non giocando molto bene però i ragazzi hanno dato tutto, abbiamo giocato giovedì, poco riposo e qualche calciatore in difficoltà fisica. Però l'empatia con questa gente mi permette di dare qualcosa in più".