Mourinho parla del pragmatismo della Roma e lancia una frecciatina alla Juve
La Roma di Mourinho vince di misura contro il Torino di Ivan Juric. Nel primo tempo Nicola Zalewski conquista un rigore calciando sulle mani di Schuurs e il solito Dybala non sbaglia dal dischetto. Vittoria fondamentale per i giallorossi per la corsa Champions League e come antipasto per arrivare al meglio ai Quarti di andata di EL contro il Feyenoord. Le parole del tecnico portoghese José Mourinho nel postpartita ai microfoni di Dazn.
Sul concedere poco: "Le partite si vincono quando segni un gol in più. Si vince 1-0 o 5-4, l'obiettivo è lo stesso, il pragmatismo dei numeri è lo stesso. Vince chi fa un gol di più, e vincere non è solo l'obiettivo del calcio, ma dello sport, Con le tue qualità, cercando di nascondere i tuoi problemi".
Sulla corsa Champions League e il terzo posto: "Sei sicuro che la Juve non ha 59 punti? In quel caso saremo quarti, siamo in Italia".
Sull'avversario che preoccupa di più: "Noi stessi. Il fatto che vogliamo pensare come una squadra grande e una squadra grande non esce da nessuna competizione. Non perde una partita per avere più possibilità di vincere la prossima. Abbiamo una rosa con dei limiti, siamo ai Quarti di una competizione europea che sembra quasi una Champions. Abbiamo di nuovo 3 partite a settimana e questo per noi è duro. Non sono capace di pensare da piccolino. Non sono capace di dire 'la partita dell'Udinese è più importante del Feyenoord'. Andiamo avanti partita per partita. Abbiamo limiti, ma anche punti di forza e una delle cose che cerco di fare da quando sono arrivato è pensare da grande. In Europa League sarà lo stesso o andremo in Semifinale o il Feyenoord sarà più forte".
Sulla scelta in attacco: "Grazie, penso che ogni tanto merito anche io un commento positivo. C'è stata un po' di contraddizione e difficoltà nella scelta. Da un lato sentivo che avevamo bisogno di gente per l'uno contro uno e i due più veloci che abbiamo sono Solbaklken ed El Shaarawy e allo stesso tempo Juric è molto bravo contro un attaccante fisso. Abbiamo cercato con Paulo di avere la palla e attaccare la profondità. Mancava un po' di personalità in campo, gente come Matic, Lorenzo Pellegrini, Ibañez in panchina. Era questa la contraddizione. Penso che è mancato solo il secondo gol, perché con quello la partita sarebbe stata diversa. Arbitro giovane con un criterio uguale da entrambe le parti, a cercare di lasciare giocare e voglio fargli i complimenti".
Sulla partita: "A Belotti ho spiegato perché non ha giocato e la sua risposta è stata che 'abbiamo vinto'. La mia spiegazione rimane per me".