Mourinho lancia Tahirovic: vero gioiello o soluzione d'emergenza?
José Mourinho non si ferma: dopo aver lanciato in prima squadra i vari Zalewski, Bove, Volpato e Faticanti, l'ultimo giovane promosso dallo Special One è Benjamin Tahirovic. Il centrocampista era stato già convocato per la trasferta contro la Sampdoria, ma è soltanto nella gara con il Torino di domenica scorsa che ha potuto fare il suo esordio assoluto tra i protagonisti.
Tahirovic, nato in Svezia nel 2003, è entrato al 70' al posto di uno spento Cristante per dare nuovo vigore al centrocampo e contribuire al forcing della Roma, che nell'ultima partita dell'anno si trovava sotto di un gol e aveva assolutamente bisogno di chiudere con un risultato positivo il suo 2022 dopo la sconfitta nel derby e il pareggio striminzito sul campo del Sassuolo.
Alla fine lo svedese non è risultato decisivo con un assist o un gol (anzi, a dir la verità si è fatto anche ammonire per impedire una ripartenza ai granata), ma i giallorossi sono comunque riusciti a segnare il gol dell'1-1 e a portarsi a casa almeno un punto.
Lasciamo da parte ogni discorso sulla crisi offensiva della Roma, sull'astinenza dei suoi attaccanti, mettiamo in standby anche il caso-Karsdorp e i (legittimi) dubbi sul gioco espresso dai ragazzi di Mourinho e torniamo su un tema che mai ci saremmo aspettati di trattare quando lo Special One ha firmato per i giallorossi: quello relativo ai giovani.
Nella sua straordinaria carriera, il portoghese si è sempre distinto per i trofei conquistati, non di certo per essere un mecenate dei talenti in erba. Come ha rivelato lui stesso in un'intervista di non molto tempo fa, a Mou è sempre piaciuto lanciare nuovi talenti, solo che piazze come Inter, Chelsea, Real Madrid e Manchester United non gliel'hanno mai permesso, dando la priorità al risultato.
Fino all'anno scorso tutti noi abbiamo pensato che l'ampio minutaggio concesso a Zalewski e Afena-Gyan fosse una sorta di protesta contro la società, rea di non avergli messo a disposizione una rosa profonda e competitiva. Non ce la sentiamo di tornare sui nostri passi e di ricontrattare quanto detto perché probabilmente è andata davvero così. Solo che il rendimento dei ragazzi della generazione Z deve averlo particolarmente colpito e, dopo aver preso atto degli infortuni che hanno colpito la Roma in questa prima parte di stagione, ha scelto di fare necessità virtù.
A gennaio i giallorossi potranno finalmente riabbracciare Georginio Wijnaldum che, messo alle spalle l'infortunio alla tibia, si prenderà le chiavi del centrocampo. Al suo fianco ci sarà solo uno tra Cristante e Matic, visto che Mourinho in persona ha rivelato che il serbo è stato ingaggiato in estate proprio per alternarsi con l'ex Atalanta. E Tahirovic?
Per lo svedese le possibilità di imporsi in prima squadra già da quest'anno sono decisamente basse. Salvo altri infortuni, verrà riaggregato alla Primavera, dove si sta rendendo protagonista sotto gli ordini di Federico Guidi.
Tahirovic ha partecipato alla preparazione estiva con la prima squadra, ma Mourinho non l'ha considerato ancora pronto, rispedendolo nelle giovanili. Questa decisione è stata un duro colpo per il ragazzo, che preso dallo sconforto ha fatto ritorno in Svezia per schiarirsi le idee. Il club capitolino non ha preso bene la sua fuga ingiustificata e lo ha severamente multato, ma i provvedimenti sono finiti lì visto che la Roma è consapevole del suo talento e sa di poterci far affidamento in futuro.
Per ora dunque Tahirovic deve accontentarsi di qualche convocazione tra i grandi e di un ruolo chiave in Primavera. Deve migliorare sotto l'aspetto del gioco, dove risulta ancora troppo impalpabile nella trequarti avversaria e, soprattutto, ha bisogno di lavorare in fase di non possesso. Il ragazzo è acerbo ma non c'è fretta visto che alla guida della Roma c'è un tecnico che si è reinventato come promotore della linea verde.