Mourinho: "La Roma è una famiglia, sono commosso. Finale? Vinciamo"

José Mourinho
José Mourinho / ISABELLA BONOTTO/GettyImages
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La Roma batte il Leicester e passa in finale di Conference League. Al termine della partita, José Mourinho è intervenuto ai microfoni di DAZN per commentare la prestazione dei suoi giocatori. Ecco cosa ha dichiarato lo Special One.

È felice per la finale?
"Sono stanco e voglio andarmene il prima possibile. Ci sono diversi livelli di aspettative e speranze. La storia della Roma è di sofferenza, non vince tanto e il numero di finali non rispecchia il valore del club. Come Real e Liverpool giocano la Champions, questa è la nostra competizione. Siamo una famiglia, non abbiamo fatto una stagione spaventosa, ma quella possibile. 14 partite infrasettimanale e tanti punti persi di domenica, ma è una vittoria di famiglia. Rui Patricio non ha mai lavorato e questo significa che la squadra è compatta. Giocare con i tempi e gli spazi, accettando di abbassarsi è da squadra intelligente. Non posso non ringraziare i giocatori".

Quasi commosso al triplice fischio?
"Non quasi, ero commosso. Se sei una squadra che vince, allora è normale. Ma una che non vince mai, con dei tifosi incredibili...non lo faccio per me stesso, ma per i miei giocatori, la proprietà e la gioia dei tifosi romanisti. Sono emozionato per le emozioni degli altri".

Vuole mandare un messaggio ad Ancelotti?
"Ho già mandato ieri dopo la partita un messaggio. È un club che sta nel mio cuore, è il più grande al mondo. Poi con Carletto siamo amici e so che è felice per la sua Roma e per il suo amico José. Lui va nella sua finale, io vado nella mia e vediamo se questi due allenatori giovani (ride ndr) riescono a vincere qualcosa".

Si vince questa finale?
"Sì".


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