Mourinho ha ragione? Rosa corta a livello di alternative o poche chance alle riserve?
Una sconfitta pesantissima che lascerà strascichi, quella rimediata dalla Roma con il Bodo/Glimt. Un 6-1 arrivato in una gara cominciata con tantissime seconde linee schierate da José Mourinho, un po' per preservare i titolari in vista dello scontro con il Napoli e un po' per confutare quanto detto e ripetuto più volte dallo Special One.
Mourinho, infatti, ha sempre ribadito che ogni volta che si gira "verso la panchina non vede giocatori pronti o di qualità". Il problema vero è che il tracollo, fondamentalmente, è arrivato proprio con l'ingresso dei vari Cristante, Pellegrini, Mkhitaryan, Abraham e Shomurodov, con buona pace dei Calafiori, Reynolds, Darboe, Diawara, Villar e Borja Mayoral.
Anche ieri, dopo la batosta norvegese, il tecnico portoghese ha ribadito nuovamente che, se potesse, farebbe giocare sempre questa formazione: Rui Patricio, Karsdorp, Mancini, Ibañez, Viña, Veretout, Cristante, Zaniolo, Pellegrini, Mkhitaryan ed Abraham.
Il problema è che questo undici tipo non può giocare tutte le partite da qui a gennaio, quando naturalmente la Roma dovrà intervenire sul mercato in primis per regalare un regista (nel mirino c'è Denis Zakaria del Gladbach) a Mourinho, oltre ad alternative ai titolari già pronte. Ma interventi a gennaio a parte, la domanda sorge spontanea: chi ha ragione?
Come spesso accade la verità sta nel mezzo. Da una parte c'è Mourinho che, con il suo carisma, può e deve necessariamente spronare i giovani o chi non è titolare. Dall'altra, con alcune prestazioni ai limiti dello scandaloso, ci sono quelle riserve che, quando chiamate in causa, hanno commesso errori che non si vedono quasi neanche in Prima Categoria. Chissà se solo per poca abitudine al campo o per un calcolo ben preciso...
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