Mourinho: "Che empatia coi tifosi, giochiamo per loro. Turnover? C'è chi può, noi no"
Si avvicina una delle serate fondamentali per la stagione della Roma, un momento chiave in vista di uno degli obiettivi principali dei giallorossi: arrivare in finale di Conference League, traendo il meglio dal pareggio per 1-1 ottenuto in terra inglese. Alla vigilia della semifinale di ritorno contro il Leicester ha parlato il tecnico giallorosso José Mourinho, in conferenza stampa, soffermandosi sull'importanza di conquistare l'accesso alla finale.
Queste le sue parole: "Che peso ha il loro turnover, senza obiettivi in Premier? Spero nessuno però l’analisi che hai fatto è ovvia. Sono stato nella stessa situazione, se non hai possibilità in campionato e hai una competizione europea il focus diventa quella. Anche se non la sentono la loro coppa, perché era l’Europa League, è un modo per giocare in Europa il prossimo anno. E’ normale che hanno fatto riposare tanti giocatori. Noi non possiamo farlo e abbiamo la possibilità con il campionato di andare in Europa League. Spero che l’aspetto emozionale possa mettere i miei in uno stato di calma altissimo che possa aiutare la squadra a vincere".
Come si sostituisce Mkhitaryan: "Noi non abbiamo un altro come lui, ci sono squadre top che hanno due giocatori simili in ogni posizione. Sono squadre che non soffrono le assenze. Noi non abbiamo un ricambio a Mkhitaryan, non c’è la possibilità di fare lo stesso con altri calciatori. Ma l’obiettivo non cambia, vogliamo andare in finale. Non mi stanco mai di ripetere che domani saranno 14 giornate di Conference. Abbiamo iniziato in Turchia è l’ultima in Inghilterra. Abbiamo giocato giovedì e domenica in campionato ma siamo qui come squadra. Non c’è Mkhitaryan ma andiamo a combattere" riporta ForzaRoma.info.
Sull'importanza dei tifosi: "Non c’è dubbio che l’empatia creata tra di noi con i tifosi è qualcosa di fantastico. Stiamo insieme da 10 mesi con momenti belli e meno belli. Siamo stati insieme con empatia e arriviamo in un momento dove si giocano all’Olimpico le ultime due gare della stagione. Domani in Conference e tra due settimane con il Venezia. Sarebbe bello festeggiare questa empatia che rimane al di là dei risultati. Però meritiamo tutti di finire bene queste due gare in casa. Quello che dico ai tifosi è che giochiamo per noi ma anche tanto per loro. Mi piacerebbe che loro giocassero la gara con noi. Si può stare allo stadio a fare lo spettatore, con 70mila spettatori non ci si fa nulla. Se tutti vogliono giocare è diverso. Chiediamo di non venire allo stadio a vedere la partita ma di giocarla con noi”.
Sulla sostituzione di Mkhitaryan: “Non c’è un giocatore che sostituisce Mkhitaryan con le stesse caratteristiche. Sai che abbiamo due giocatori diversi non c’è tanto da fare. Giochiamo come squadra e cercheremo di nascondere i problemi che noi abbiamo. Non siamo perfetti, cercheremo di esplorare i problemi dei nostri avversari. Giocheremo come squadra, Oliveira e Veretout sono in condizione di dare tutto. Domani è possibile vincere ma solo se tutti noi siamo al massimo livello. O Sergio o Veretout o qualcun altro ci vorranno aiutare”.
Su che partita sarà: “E’ sempre difficile dire quello che la partita sarà. A volte vuoi una gara e poi te ne esce un’altra. Vorrei un match come quello di Leicester dove Rui Patricio ha fatto una parata in 90’. Questo sarebbe importante per noi. Il pubblico ci aiuterà se vuole giocare. Noi come squadra dobbiamo avere la maturità e l’intelligenza di gioco per gestire le emozioni. Questo è importante per noi”.
Sul confronto col presidente: “Il presidente e i suoi figli mi conoscono un po’ e sanno che prima della partita la mia vita sono io, i miei assistenti e i miei giocatori. Non mi piace stare con altre persone. Non vorrei neanche fare la conferenza stampa con voi ma sono obbligato. Conosco molto bene loro, sono innamorati del club, della gente ma anche del calcio. E la gente che ama questo sport sa che è la natura del calcio arrivare a questi momenti. Rispetto per la privacy come squadra e per la concentrazione. Però capisco che dalle loro parti esiste questa diversità dell'approccio. Sono contento di giocarmi una finale con uno stadio pieno. Se la nostra gente vuole giocare farà la differenza”.
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