Mourinho allontana le distrazioni future e resta prudente su Smalling e Dybala
Roma a caccia della seconda finale europea consecutiva, domani andrà in scena il ritorno della semifinale di Europa League e i giallorossi affronteranno il Bayer Leverkusen in trasferta dopo l'1-0 dell'Olimpico. José Mourinho ha parlato nella consueta conferenza stampa della vigilia, queste le sue dichiarazioni sul penultimo atto della competizione:
Europa League decisiva per il futuro: "Ho una partita da giocare domani, non è nemmeno la finale. Il focus è la partita di domani, non sto pensando ad altro" riporta VoceGiallorossa.
Il peso della semifinale: "Questo è il presente, il passato è il passato. Con il Porto ho giocato due finali europee per due anni consecutivi, voglio la finale non tanto per me perché sono una persona diversa, penso più agli altri. Per i tifosi e i ragazzi la voglio, i tifosi sono straordinari e i ragazzi perché sono un gruppo incredibile che stanno facendo una stagione dove stanno dando tutto, ci sono stati tanti momenti di difficoltà ma la gente ci ha permesso di superarli. Questi ragazzi meritano tanto, però nel calcio nessuno ti regala niente e noi ovviamente dobbiamo fare una partita straordinaria per la finale".
Dybala e Smalling: "La questione è che Smalling non ha giocato nemmeno un minuto, Dybala non ha giocato più di 30' nelle ultime gare e non era al 100%. Chris sono tre settimane che non si allena con la squadra. Paulo si allena ancora di meno e per questo motivo sono giocatori che dobbiamo capire quanti minuti potranno giocare, dobbiamo pensare quale sia il meglio per la partita. Loro due più El Shaarawy e Wijnaldum che ha giocato 60 minuti con il Bologna, sono a disposizione".
Se vede la Roma favorita: "Non mi sento favorito e non sono scaramantico. Dico le stesse cose da 20 anni: quando sei in semifinale, hai il 25% di possibilità di vincere la competizione. Voglio trasformare la scaramanzia in pragmatico, arrivare in finale per arrivare il 50% di vittoria. Non so quale sarà la direzione della partita, è difficile da dire. Vogliamo arrivare in finale e questo è l'obiettivo, non sappiamo se andremo ai rigori, se la perdiamo nei 90'. Dobbiamo giocare, con l'1-0 il risultato è in bilico ancora, anche se segniamo noi o loro non si può dire che la partita avrà una direzione".
Roma già in EL a inizio stagione, a differenza delle altre: "Se non avessimo avuto l'ambizione di vincere, avrei dovuto dire che l'Europa League è nostra perché le altre sono scese dalla Champions. Noi vogliamo portare la coppa a casa, però voglio essere molto chiaro: ho tanto rispetto per il Bayer Leverkusen e poi voglio dire che l'esperienza ci fa pensare che si parte 1-0 all'intervallo per noi. Secondo me ha molto più valore la squadra che ha fatto 14 partite in Europa League, una squadra costruita per questa costruzione, al contrario di altre squadre che sono partite dal girone di Champions League. Questa è anche la bellezza dell'Europa League, giocheremo 14 partite con quella di domani, il girone era difficile con il Real Betis, poi playoff con il Salisburgo, poi la Real Sociedad che giocherà la Champions l'anno prossimo, il Feyenoord che è campione d'Olanda, è stato un percorso duro. Tutta questa è teoria, pensiamo a domani".
Il peso dell'andata: "Se vuoi chiedermi se sia meglio giocare il ritorno in casa o fuori, la risposta è ovvia. La prima partita in casa contro il Bayer Leverkusen era mentalmente difficile per noi, giocare una prima partita in casa dove tu teoricamente devi vincerla contro una squadra come loro è stato molto difficile per noi. Vediamo quello che accadrà domani, speriamo di vincerla e andare in finale".