Morte Boiocchi, denuncia dei tifosi: "Costretti a lasciare la Nord con le botte"
La notizia della morte di Vittorio Boiocchi, storico capo ultrà nerazzurro ucciso durante una sparatoria nei pressi della propria abitazione, ha spinto i tifosi dell'Inter ad abbandonare la Curva Nord durante il match contro la Sampdoria. Una decisione condivisa dall'intera tifoseria organizzata, ma non dagli spettatori che avrebbero voluto assistere alla partita dagli spalti del Meazza. Molti sostenitori interisti hanno denunciato sui social di essere stati costretti dagli ultras a lasciare lo stadio. Minacce, botte e spintoni perché il settore avrebbe dovuto restare completamente vuoto.
"La curva nord ha obbligato tutti i tifosi lì presenti, donne e bambini compresi, a lasciare la curva con urla e spintoni, ho pagato il biglietto per vedere il primo tempo nel secondo verde e metà del secondo nel terzo verde, un comportamento indecente da parte dei capi ultrà", ha scritto un tifoso su Twitter. E poi: "Ieri sera mi trovavo in Curva Nord sono stata minacciata di essere presa a botte se non fossi uscita, ho visto un uomo essere preso a cazzotti davanti a me perché voleva far valere il suo diritto sacrosanto di vedere la partita. Io mi auguro che la società prenda provvedimenti". "Ci stanno costringendo con le minacce a uscire, un padre picchiato con la bambina, gente che ha fatto 600 km costretta a tornare a casa", si legge ancora su Twitter.
Una volta venuta a conoscenza dei fatti, l'Inter ha comunicato di aver già intrapreso delle soluzioni che possano far fronte a quanto accaduto ieri sera. Insieme al responsabile della sicurezza, la società nerazzurra sta prendendo in considerazione misure cautelative nei confronti di chi è stato costretto a uscire dallo stadio nonostante avesse pagato regolarmente il biglietto. Sono attesi ulteriori sviluppi.
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