Moratti: "Fosse per me penserei al prossimo campionato. Inter? Proprietà ambiziosa"
Lunga intervista rilasciata dall'ex presidente dell'Inter Massimo Moratti che, a Tutti convocati su Radio 24, ha parlato a cuore aperto sulla sua esperienza nerazzurra, senza dimenticare il difficile momento sanitario ed economico vissuto a causa del Coronavirus.
Il primo pensiero è per la gran vittoria nel doppio confronto di Champions League con il Barcellona: "La gara tra Barcellona e Inter è stata quella più emozionante - le sue parole riportate dal Corriere dello Sport -. Essere in dieci, ingiustamente, ha caricato i giocatori in maniera incredibile. Quella per noi fu una serata fantastica. Eto'o? E' stato speciale. Penso alla sua classe e a quanto si sia messo a disposizione dell'allenatore con tante gare fatte di sacrificio. Davvero un grandissimo professionista. Dopo la sconfitta di Milano volevano fare la remuntada, la voglia dei tifosi si respirava nell'aria. Vedere la partita con il presidente del Barça? In Spagna è normale, ma ci siamo comportati entrambi con attenzione nonostante la tensione. Quella sera abbiamo capito che poi avremmo vinto la Champions League. Conoscendo Mourinho avevo la sicurezza che lui conosceva bene il Bayern Monaco, ma lo scoglio più duro da superare è stato il Barcellona".
Moratti è tornato anche sulla cessione di Zlatan Ibrahimovic al Barcellona. "E' stato un caso voluto, Ibra si è sempre comportato bene con noi. Anzi, il primo messaggio di complimenti, negli spogliatoi di Madrid, l'ho ricevuto proprio da lui che è un professionista serissimo". Sulle celebrazioni per la vittoria, dove non c'era Mourinho: "L'ho visto il lunedì, due sere dopo, abbiamo cenato a casa mia. Ma l'assenza alla festa è stata un po' stonata, aveva già pensato di andare al Real". "Mi seccava tornare a Milano e mettermi in vista, la passerella di San Siro la meritava Mourinho e io volevo rilassarmi un po' dopo tutta quella tensione. E mi faceva piacere pensare che mio figlio rappresentasse la famiglia: un momento di continuità".
Moratti ha definito Rafa Benitez "un matrimonio non riuscito" al contrario di Leonardo che "se fosse arrivato prima forse avremmo vinto la Coppa Italia dopo il secondo posto in campionato". Su Ronaldo (quello brasiliano) Moratti ha rivelato: "Era davvero fuori dal normale, qualcosa di eccezionale, aveva una classe immensa. Tutti gli infortuni che ha avuto sono stati una grande ingiustizia, se non si fosse fatto male sarebbe rimasto all'Inter". Dopo tanti ricordi è il momento di guardare a presente e futuro, nonostante la grande incertezza e il Coronavirus: "Un momento disgraziato, ma il futuro c'è. Con pazienza e spirito di sacrificio supereremo questo nemico invisibile: Servono scelte intelligenti, bisogna seguire i medici. Milano? Si riprenderà. La sua qualità, come quella del paese, non scompare". "Il Milan, come l'Inter, ha avuto successi notevoli e non è facile ripetersi in poco tempo. Bisogna guardare le proprietà e mi sembra che l'Inter sia capitata bene: sono molto ambiziosi".
Poi la chiosa finale sulla ripresa del campionato e la situazione Coronavirus in Italia: "Il calcio è fatto per far sognare la gente - ha rivelato Moratti -, ma per quanto mi riguarda dovremmo pensare al prossimo campionato. Rincorrere quello attuale credo sia pericoloso, oltre che una perdita di tempo. Il Coronavirus porterà cambiamenti in diversi settori, non solo nel calcio. Tante nazioni hanno preso un colpo da ko, ma è una lezione involontaria che ci mette nelle condizioni di dover cambiare le cose. Mercato? La pazzia di comprare un giocatore ci sarà sempre, ma le cifre caleranno, anche se saranno comuque diverse da quelle della gente comune. La crisi ha colpito tutto il mondo, non solo un Paese o una categoria. Anche nel mio mestiere c'è una crisi di consumo: non c'è più domanda. Il petrolio ha sempre avuto un prezzo molto flessibile. I costi nella ricerca sono alti e questo crea degli squilibri".
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