Morata torna alla Juve: come cambia l'attacco bianconero? Si inserirà subito nello scacchiere tattico di Pirlo?
Dopo un estenuante tira e molla con Dzeko che alla fine non ha portato a nulla, la Juventus ha deciso di virare improvvisamente su Alvaro Morata chiudendo l'affare in quattro e quattr'otto e regalando ad Andrea Pirlo il tanto desiderato centravanti. Con l'arrivo dello spagnolo come cambiano tatticamente i bianconeri? L'ex Atletico si inserirà subito nei meccanismi tattici o servirà del tempo perché tutto ciò avvenga?
Sulla carta l'inserimento di Morata nella Juve non dovrebbe essere complicato: l'attaccante spagnolo conosce già l'ambiente, si tratta solamente di capire come calarsi nello scacchiere tattico di Pirlo ed il gioco è fatto. Il numero 9 bianconero ha caratteristiche diverse da quelle del vecchio obiettivo Dzeko ma non per questo non saprà rendersi utile alla causa. Il classe 1993 è meno regista ma più bomber, è solito attaccare gli spazi e muoversi in profondità piuttosto che piazzarsi al centro del fronte d'attacco e fungere da attaccante-boa e proprio questa caratteristica potrebbe aver pesato in maniera decisiva per il suo ritorno a Torino.
Nel match contro la Sampdoria di pochi giorni fa gli attaccanti schierati da mister Pirlo si sono spesso mossi e intercambiati tra loro senza dare mai punti di riferimento alla difesa avversaria e con l'arrivo di Morata questa tendenza verrà confermata. Lo spagnolo è il prototipo dell'attaccante moderno: bravo sia con la palla tra i piedi che di testa, intelligente tatticamente nei movimenti con o senza palla e cosa più importante mobile e mai statico. In una Juve camaleontica e votata a lavorare su più di un sistema di gioco (anche a gara in corso) il classe '93 si troverà a proprio agio. Tutto questo al fianco di Ronaldo e Dybala con i quali ha già giocato in passato e il rapporto è ottimo e consolidato.
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