Morata e il rapporto conflittuale con la realtà spagnola

Un titolo Europeo da capitano vinto in un clima teso (mai nascosto)
Spain v England: Final - UEFA EURO 2024
Spain v England: Final - UEFA EURO 2024 / Lars Baron/GettyImages
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Alvaro Morata è Campione d'Europa. Lo è da capitano di una Nazionale spagnola che ha dominato il continente e che avrà presto come obiettivo quello di dominare il mondo. Un mix di giovani esuberanti e calciatori maturi capace di amalgamarsi perfettamente in poco più di un mese, dimostrando unità d'intenti nel percorso tracciato per prendersi il quarto trofeo della propria storia in Germania.

Alvaro Morata ha partecipato a tutte e 7 le gare del torneo, 6 da titolare e una sola dalla panchina. Quando è partito dal primo minuto è sempre stato sostituito e ha concluso a livello individuale con un solo gol siglato nella sfida d'esordio contro la Croazia. Troppo poco secondo troppi tifosi di Atletico Madrid e Nazionale, che gli hanno fin dall'inizio del torneo fatto mancare il proprio sostegno prendendolo di mira in quanto problema offensivo della Roja.

La domanda non è come sia possibile criticare l'attaccante di una Nazionale che vince, capita che il centravanti giochi male senza causare danni alla propria squadra. Il quesito riguarda più il perché ci si ostini ancora a giudicare una prima punta esclusivamente in base al numero di gol realizzati, ignorando il resto del lavoro che svolge per i compagni.

I vestiti da muratore

L'ha detto nel postpartita della Finale contro l'Inghilterra ai microfoni della Rai: "In questo campionato mi sono dovuto mettere i vestiti da muratore, non ho segnato tanti gol ma ho lavorato come fossi un tifoso". Una frase chiara relativa a chi non ignora di aver modificato il proprio stile di gioco per mettersi al servizio di un'idea che gli ha poi permesso di festeggiare il titolo europeo. De la Fuente ha responsabilizzato ancor di più un attaccante capace di vivere costantemente sotto critica, regalandogli l'avventura più importante della sua carriera, da indiscusso protagonista.

Alvaro Morata, Luis de la Fuente
Spain v Croatia: Group B - UEFA EURO 2024 / Alex Livesey/GettyImages

Le critiche, alle quali il centravanti spagnolo ha risposto in un paio di interviste, arrivano da chi, senza possibilità di aprirsi a nuove idee, resta su una visione conservatrice del ruolo di attaccante centrale. Quel classico l'attaccante deve far gol che non è più al passo con i tempi, che ignora l'aumento delle cifre realizzative degli esterni/fantasisti, capaci in gran parte di assorbire il bottino realizzativo di chi gioca al centro e, connesso, ignora anche l'evoluzione del lavoro della prima punta alla quale si richiede molto di più del semplice stazionare in area di rigore per cambiare il risultato.

E nel giocare spalle alla porta Alvaro Morata ha un livello incredibile. Sa associarsi con i compagni e leggere il momento della sua squadra e di quella avversaria molto rapidamente. Sa scegliere la giocata migliore e muoversi con criterio nella sua zona di competenza.

Il futuro nel Milan e il commento al tifoso dell'Atleti

Se oggi, dopo la festa spagnola e con un Alvaro Morata in procinto di firmare con il Milan, si parla ancora di lui in modo divisivo è forse per il pentimento di alcuni sostenitori dell'Atletico Madrid, che hanno cambiato idea sulla permanenza del loro bomber.

"Ora non posso andare via e dopo Dortmund mi volevate cacciare tutti". Ha risposto così in un commento su Instagram poi cancellato, a un tifoso dell'Atletico Madrid che ironizzava sotto una foto dell'attaccante spagnolo con la bandiera colchonera. Per Alvaro Morata inizierà presto un nuovo capitolo in Italia, dove è stato già apprezzato con la maglia della Juventus e dove spera di ricevere un trattamento migliore con lo status di Campione d'Europa in carica.

A 31 anni ha concluso una delle sue migliori stagione realizzative di sempre, mettendo a referto ben 20 gol tra Liga e Champions League. Si tratta di un attaccante da cui aspettarsi tanto, con oltre 600 presenze e 200 reti in carriera, e più di una decade tra Real Madrid, Juventus, Chelsea, Atletico Madrid e Nazionale spagnola. Per i detrattori, un'allucinazione collettiva su un calciatore può davvero durare oltre 10 anni e investire 4 diversi Top Club Europei (5 se aggiungiamo il Milan)? O di Morata si parla male a causa di un'etichetta che nessuno ha voglia di scollare?