Monza da record: la miglior neopromossa d'Europa
Mancano due giornate al termine della stagione di Serie A 2022-23. Il Monza è all'ottavo posto, a quota 52 punti in classifica. Numeri record per una neopromossa, impensabili prima dell'inizio della stagione e soprattutto durante, che hanno già regalato un'annata da favola ai tifosi.
La festa promozione della stagione precedente è lontana solo un anno, ma a ripensarci sembra molto più distante. Il Monza, tra proclami sul futuro che sono sempre sembrati un po' eccessivi, esoneri e rivoluzioni sul mercato, è diventato una certezza di questo campionato in brevissimo tempo, superando Bologna, Udinese, Torino, Sassuolo e Fiorentina (tra le altre) in classifica e piazzandosi subito dietro al blocco europeo, concluso da Atalanta e Roma.
È il successo di una società che ne ha vissute di feste negli ultimi anni, di un allenatore non ancora quarantenne che in 30 panchine in Serie A ha conquistato 51 punti, perdendo soltanto 7 volte, con una media punti a partita di 1.70. Una neopromossa così non si era mai vista.
I record da neopromossa
Guardando all'attualità, non c'è squadra neopromossa che nei maggiori campionati europei abbia fatto meglio del Monza (52). Entrando nel dettaglio delle altre competizioni risalta il Fulham, 52 punti come i brianzoli, ma una sola gara da disputare ancora in Premier League, il Girona, a quota 48 in Liga a tre punti dal termine, e ancora il Tolosa in Ligue 1, 44 lunghezze con due gare da giocare, e il Werder Brema, 36 punti prima dell'ultimo squillo di Bundesliga.
Il record di migliore neopromossa d'Europa non è ancora raggiunto, Fulham e Girona possono imporsi e insidiarlo, ma anche nel caso in cui ci riuscissero, non toglierebbero prestigio alla clamorosa stagione del Monza. Ai brianzoli mancano due turni molto ostici, da giocare però senza alcuna pressione e con tutto da guadagnare. Domenica prossima, all'U-Power Stadium arriverà il Lecce di Baroni, alla disperata ricerca di punti salvezza, mentre il 4 giugno, nell'ultima giornata di campionata, sarà la squadra di Palladino a visitare il Gewiss Stadium di Bergamo per sfidare l'Atalanta di Gasperini, ancora in corsa per un piazzamento europeo.
L'altro record è irraggiungibile se contiamo anche la Juventus in questa lista. Tra le migliori neopromosse della storia della Serie A il primato va ovviamente ai bianconeri che nella stagione 2007-08, dopo il ritorno nella massima competizione post Calciopoli, si piazzarono al terzo posto ottenendo 72 punti. Le forze in gioco e il valore delle rose erano nettamente diversi e, se escludiamo per un attimo i piemontesi da questa particolare classifica, il Monza è a un passo dal diventare la seconda migliore neopromossa di sempre.
Mancano da agguantare tre squadre. C'è il Palermo della stagione 2004/05 con 53 punti, il Verona dell'annata 2013/14 con 54 punti, gli stessi che riuscì a conquistare il Chievo nel 2001/02, stagione in cui il campionato era a 18 squadre e le giornate a disposizione 34. Al Monza di Raffaele Palladino servono dunque due pareggi per eguagliare il record e soltanto una vittoria per superarlo. Ci riuscirà?
Le iniziali critiche e la svolta
Se riavvolgiamo il nastro possiamo tornare indietro fino all'inizio della stagione e ai primi risultati negativi. C'era un Monza che sembrava ancora inadatto al livello del campionato, quello di Giovanni Stroppa e delle cinque sconfitte consecutive nelle prime cinque della sua storia in Serie A. Poi il pareggio con il Lecce e l'avvicendamento in panchina di Palladino.
Esordio, vittoria con la Juventus. Poi con la Sampdoria e con lo Spezia. Un periodo di leggera flessione e altre convincenti vittorie che hanno spianato la strada a un 2023 da urlo. Se prendiamo l'anno solare, il Monza si piazza al quinto posto con 36 punti conquistati in 21 gare, gli stessi dell'Inter e meno soltanto di Napoli, Lazio e Juventus. In una statistica i brianzoli hanno addirittura fatto meglio di tutti nell'anno nuovo: Pessina e compagni sono la squadra che ha ottenuto meno sconfitte nel 2023 (3 contro Salernitana, Milan e Lazio).
Si tratta di statistiche esaltanti per una rosa che a inizio anno veniva criticata per la sua distruzione e veloce ricostruzione. A posteriori è però evidente che il lavoro svolto dalla società sul mercato è andato anche oltre le aspettative. Ai nuovi serviva forse qualche mese in più per conoscersi e, ripensando a quelle prime cinque giornate, qualche ottimista forse concluderebbe che, con Palladino in panchina fin dall'inizio, ora i brianzoli sarebbero ancora più a ridosso della zona Europa.
Gli arrivi sono stati tanti. In porta era stato preso Alessio Cragno, che però si è accomodato di fronte all'exploit di Michele Di Gregorio. In difesa Pablo Marí, Marlon e Izzo, con Samuele Birindelli sulla fascia. In mediana sono arrivati diversi interpreti cruciali: capitan Pessina, Stefano Sensi e anche Nicolò Rovella, insieme a Filippo Ranocchia. L'attacco non è stato rivoluzionato, ma Caprari e Petagna hanno aggiunto la qualità necessaria per il piccolo grande trionfo brianzolo.
Una decina di "titolari" ai quali Palladino si è affidato subito. Giocatori da Serie A pronti per la categoria che sono riusciti nel tempo a creare un'identità solida con i vecchi porta,ndo il Monza a vette difficilmente pronosticabili alla sua prima storica stagione. I calciatori sopra menzionati sono costati, tra prestiti e pagamenti posticipati alla prossima stagione, circa 50 milioni di euro, ma i risultati hanno senza dubbio ripagato lo sforzo economico.