Moise Kean può essere ancora utile alla Nazionale italiana?
La Juventus ha battuto il Verona per 1-0. Decisiva, durante il secondo tempo, la rete di Moise Kean che dopo aver raccolto l'assist di Locatelli è riuscito a trafiggere Montipò regalando tre punti fondamentali a Massimiliano Allegri. Ciò che ha alimentato le discussioni nel post-partita è stato proprio l'intervento dell'allenatore della Juventus in riferimento allo stesso Kean: "Moise è cresciuto molto come gli altri. Mancini ha l’esperienza da ct della Nazionale, visto che ha vinto l’Europeo, nel chiamare i giocatori indipendentemente da tutto. Chi gioca nella Juve sarà il futuro della Nazionale, se non immediatamente nel prossimo futuro. Ma Roberto è bravo e fa le valutazioni in funzione dell’Italia per chiamare i migliori".
Chi gioca nella Juve sarà il futuro della Nazionale anche se non necessariamente da subito. Kean - ha sottolineato Allegri - è cresciuto molto, come gli altri. Il suo impiego nella Nazionale allenata da Roberto Mancini può essere ancora utile, seguendo l'input del tecnico bianconero: Kean potrebbe ancora rivelarsi una pedina fondamentale per gli azzurri, e la rete siglata contro il Verona ha dato al giovane attaccante un'ulteriore iniezione di fiducia, una nuova consapevolezza da cui ripartire dopo mesi di discontinuità. Dopo il triplice fischio della sfida dell'Allianz Stadium, il giocatore ha ammesso in prima persona i suoi "sbagli" dichiarando come stia "crescendo e capendo" e di come "sia arrivato il momento affermarsi".
Parole degne di attenzione quelle del centravanti, che ha dimostrato come abbia ancora fame e come voglia prendersi uno spazio in un ruolo in cui l'Italia è carente. Forza fisica e tecnica, finalmente anche mentale. Allegri gli ha consegnato una maglia da titolare nell'ultima sfida e il classe 2000 non ha deluso le aspettative. Dopo un primo tempo in sordina, Kean si è riscattato nel secondo siglando un sigillo di vitale importanza che alimenta l'obiettivo qualificazione Champions League per la Juventus.
Movimento a rientrare e tiro forte e preciso che non lascia scampo al portiere. Kean ha dimostrato sabato che ancora può dare tanto non solo alla Juve, ma anche a un gruppo come quello azzurro (debole sul fronte offensivo). E' vero: adesso l'Italia si sta coccolando il nuovo bomber Retegui ma Kean (in assoluto) non merita di essere ritenuto inferiore, per quanto dimostrato. Occorre anche sottolineare un altro aspetto: la scelta di Mancini di convocare Retegui è stata ovviamente dettata dall'emergenza, quasi dalla voglia di percorrere la via della "provocazione" per rispondere alla carenza di attaccanti italiani impiegati con continuità.
Una mossa valida quella di Allegri, più discutibile (o comunque più figlia del contesto) quella del ct Mancini. Kean - ancora una volta - ha fatto vedere che se "gestito" e se sfruttato a dovere può essere ancora un giocatore in grado di fare la differenza. C'è qualche dettaglio da limare nel suo comportamento ma le sue otto reti hanno fatto capire a tutti la sua utilità. Se dovesse procedere su questa strada la Juve avrebbe un'arma in più in attacco, la stessa di cui necessita un'Italia sempre più orfana di elementi prolifici e continui nel reparto avanzato.