Modric contro la Juve: "Protestano tutti ma il rigore nel 2018 c'era. Buffon? Che reazione scomposta"
Le autobiografie fanno discutere anche in Spagna. Luka Modric, centrocampista e stella del Real Madrid, ha scritto la sua, "A modo mio" è il titolo, e il croato è tornato anche sulla sfida contro la Juventus, del 2018.
La sfida della polemica infinita, verrebbe da dire. La Juve perse 3-0 all'andata ma la sfida passò alla storia per il rigore non concesso a Cuadrado nei minuti finali ma soprattutto per il gol di Cristiano Ronaldo in rovesciata che fece alzare in piedi lo Stadium.
Secondo Modric, quello non fu un gesto fatto col 'cuore' ma fu un gesto calcolato perché i tifosi sapevano che il portoghese, di lì a poco, avrebbe vestito la maglia della Juve (era marzo e in realtà le voci non si erano ancora diffuse): "Si alzarono tutti in piedi per applaudirlo. Una scena dettata dal fatto che i tifosi italiani sapevano che Cristiano sarebbe approdato alla Juve da lì a tre mesi".
Modric ha parlato anche della sfida di ritorno, vinta dalla Juve per 1-3 ma a passare fu il Real grazie al discusso rigore di Benatia su Vazquez allo scadere, trasformato da CR7. Il match è passato alla storia anche per le proteste di Buffon con l'arbitro: "Quando c’è di mezzo il Real Madrid le proteste sono sempre amplificate. La verità è che quel penalty era sacrosanto e mi diede un grande dispiacere vedere Buffon reagire in un modo così scomposto".
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