Mirabelli: "Bonucci è tornato a casa sua. Il Milan voleva un centrocampista della Juventus"

Alessandro Sabattini/Getty Images
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L'ex direttore sportivo del Milan Massimiliano Mirabelli ha raccontato alcuni retroscena sull'esperienza in rossonero e analizzato la sfida di Coppa Italia contro la Juventus, durante una lunga intervista rilasciata ai microfoni di tuttojuve.com.

Quale è la tua previsione sull'incontro di domani dello "Stadium"?
"Senza alcun dubbio la Juve è ancora il miglior organico del nostro campionato, ma dopo il lockdown alcuni valori potrebbero essere stravolti. Il Milan non parte già battuto e potrebbe mettere in difficoltà gli avversari, ma entrambe le squadre tengono tantissimo a questa sfida. Sarà un bello spettacolo".

Anche se a Torino ci saranno un po' di defezioni, il Milan all'andata fece una bella partita.
"E' vero, però ogni sfida è a sé. Prima parlavo dell'organico bianconero, ma la vera forza è la mentalità della dirigenza e dei suoi calciatori che vincono da anni ininterrottamente in Italia. Sull'aspetto tecnico c'è poco da discutere, su quello mentale invece dovremo capire come scenderanno in campo le due squadre. Ma la Juventus è preparata anche a questo".

Tra Juve e Milan, chi avrà più da perdere?
"Sicuramente la Juventus, perché ogni anno vuole vincere tutto. E non ha mai snobbato nessuna competizione a cui ha partecipato".

Credi che i tre maggiori pericoli dei bianconeri saranno solo le tre bocche di fuoco lì davanti?
"In attacco ci sono i giocatori che possono risolvere la partita da un momento all'altro, ma tutta la Juventus è capace di creare grande pericolo. Nel momento in cui l'affronti, come mi è capitato in passato, hai la sensazione che incute davvero molto timore per la sua struttura e la sua grande organizzazione. E' una squadra che non dipende affatto dal singolo, infatti per batterla non basta soltanto fermare Ronaldo".

Alessandro Sabattini/Getty Images

La partita a cui ti riferisci, quando citi di averla affrontata in passato, è sicuramente quel Juventus-Milan 3-1 del marzo 2018.
"Esatto, il nostro intento era quello di giocare un brutto scherzo alla Juventus. Ma questa è una squadra che si è allena mentalmente da anni per affrontare questo genere di gare. Nella partita dello 'Stadium' non stavamo giocando affatto male, il legno colpito da Calhanoglu ci aveva dato l'idea di poter far risultato pieno. Ci eravamo illusi. Poi è uscita la Juve e le marcature di Cuadrado e Khedira furono decisive ai fini del match".

E parlando di campionato, invece?
"La Juve è sempre favorita, ma bisogna stare attenti a questa Lazio. E' ad un solo punto dai bianconeri e ormai si può definire una sorpresa consolidata, perché a chi non pensava che potessero fare un campionato del genere stanno rispondendo meritatamente sul campo. In questo nuovo inizio di stagione, dove a mio avviso ci potrebbero essere tante sorprese, i bianconeri dovranno dimostrare di esser ancor più forte mentalmente rispetto ai mesi precedenti. Altrimenti se dovesse abbassare la guardia, potrebbero esserci grosse sorprese".

Ci puoi raccontare come è nato l'affare Bonucci?
"E' stata una situazione lampo dettata dal fatto che Leo avesse avuto dei problemi con Allegri, dal nostro punto di vista ci siamo fatti trovare pronti ad acquisire un grande calciatore. E' poi subito ritornato alla Juve, per me alla fine è stato giusto così. E' sempre stata la sua squadra. Noi ce lo siamo goduti per un anno, è un grande campione"

.Anche se però Bonucci, parlando della sua esperienza avuta al Milan, la definisce in partenza come "una scelta poco lucida". A tuo parere quale è il senso di queste parole?
"Per poco lucida intende i problemi avuti con Allegri, in quel momento a mio parere doveva cambiare aria e così ha fatto. Non posso che parlar bene di Leo, una grande persona oltre che un professionista esemplare".

Claudio Marchisio, in una intervista rilasciata a Gazzetta dello Sport qualche anno fa, disse di aver detto rifiutato il Milan per due volte. Ci puoi confermare che lo volevate nell'estate 2017?
"C'era l'idea di acquistarlo, ma poi non si è più concretizzata. Ma non è vero che rifiutò il Milan".


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