Mino Raiola, la storia di uno dei procuratori sportivi più influenti del calcio mondiale

Mino Raiola
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Non c'è sessione di mercato senza la sua ingombrante presenza. Non c'è trasferimento record senza la sua mano. Mino Raiola, all'anagrafe Carmine, è uno dei procuratori sportivi più importanti, influenti e - naturalmente - ricco del panorama calcistico mondiale. Ha in mano la procura di diversi calciatori di fama internazionale, su tutti Pogba, Donnarumma e Ibrahimovic. Prima di arrivare agli attuali livelli, l'agente italo-olandese ha fatto tanta gavetta, facendo a sportellate in un mondo - quello del calcio, si intende - che non ti aspetta e viaggia a ritmi vertiginosi.

Intermediario prima, direttore sportivo poi mediatore ed infine procuratore. Per diventare così influente nel calcio, Raiola ha lavorato in diversi ruoli (e non sempre relativi all'ambiente calcistico) e questo gli ha permesso di acquisire la giusta esperienza e le doti più idonee per trattare con i vari dirigenti dei club europei. Spesso vincendo anche battaglie di nervi tesissime. Il tutto con quella fastidiosa tranquillità di chi sa che, prima o poi, a cedere sarà l'altra parte e non di certo lui.

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Chi è Mino Raiola

Italiano di nascita, olandese d'adozione. Mino Raiola nasce il 4 novembre 1967 in provincia di Salerno, precisamente a Nocera Inferiore. Ma dopo neanche un anno si trasferisce in Olanda, a Haarlem dove il padre avvia con successo un'attività di ristorazione. Nella terra dei tulipani porta a casa una maturità classica e avvia gli studi in Giurisprudenza, abbandonando l'ambiente universitario dopo appena due anni.

Mino Raiola ai microfoni dei giornalisti
Mino Raiola ai microfoni dei giornalisti / Stefano Guidi/Getty Images

A 15 anni aiuta il padre nel ristorante di famiglia, a 17 anni mette in piedi la sua prima azienda, la Intermezza SPA, una società di intermediazione nata dopo le continue richieste d'aiuto da parte dei clienti del ristorante. Il suo compito era quello di risolvere le questioni burocratiche e generali dei clienti impegnati a portare avanti affari con l'Italia. Sempre dal ristorante nasce un'altra grande opportunità per Raiola, quella che sancì definitivamente l'unione tra lui e il calcio. Il patron dell'Harleem (cliente dell'attività di famiglia) lo inserì all'interno della dirigenza del club olandese.

Sulla vita privata si sa poco o nulla. Aveva un rapporto speciale con la nonna, che ha inculcato a Mino la mentalità di mettersi a disposizione di tutti e aiutare gli altri per rendere felici le persone e se stessi. Vive a Montecarlo (lui giura che non è una scelta dovuta a questioni fiscali ma per l'elevata qualità della vita) dal '95, ha due figli ed è sposato con una donna di Foggia, conosciuta durante Zemanlandia quando Raiola portò in Puglia l'attaccante Bryan Roy.

Conosce e parla sette lingue: italiano, inglese, tedesco, spagnolo, francese, portoghese e olandese. Per il resto tutto tace.

"Per me sesso, amore e finanza sono privacy"

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La sua storia nel mondo del calcio

Se a 17 anni apre la sua prima società di intermediazione, a 20 anni si ritrova catapultato nel mondo del pallone. Colpa dei vari incontri con il presidente dell'Harleem nel ristorante del padre. Mino Raiola si gioca tutte le sue carte e all'ennesima frase provocatoria all'indirizzo del massimo dirigente del club olandese ("Non capisci nulla di calcio"), si ritrovò davanti una proposta irrinunciabile, ossia entrare a far parte del quadro dirigenziale della squadra in qualità di direttore sportivo.

Raiola non si fa scappare l'occasione e sale di corsa sul treno. All'Harleem - lui stesso racconta - trova un sistema sbagliato nella vendita dei giocatori olandese. Per farla breve: la compravendita di calciatori olandesi tra club olandesi aveva dei costi legati a parametri fissi (insomma, non era possibile chiudere operazioni a cifre fuori mercato). Lo stratagemma pensato da Mino Raiola era abbastanza semplice: far acquistare all'Harleem i giocatori olandesi che interessavano ai club italiani (con cui c'erano già degli accordi) e rivenderli proprio in Serie A a prezzi più competitivi rispetto a Ajax e PSV (giusto per citare due delle più importanti società olandesi). Una sorta di terza parte. Un accordo win win: l'Harleem incassava soldi su giocatori arrivati solo di passaggio nel club e le società italiane potevano acquisire calciatori a costi inferiori rispetto alle richieste dei club più quotati.

Ma Mino Raiola pensava già al proprio futuro e grazie ad un accordo con il sindacato dei calciatori, diventa rappresentante all'estero dei giocatori orange. Tra il '92 e il '93 è l'intermediario di tre operazioni di mercato di altrettanti giocatori che sbarcano sul suolo italiano. Parliamo di Bryan Roy, Dennis Bergkamp e Wim Jonk; il primo passato al Foggia di Zemanlandia, gli altri due portati all'Inter per circa 25 miliardi di vecchie lire.

Mino Raiola
Mino Raiola / VI-Images/Getty Images

Da questo momento in poi la strada è tracciata. Raiola diventa agente FIFA e si dedica completamente a questa attività, abbandonando tutti gli altri incarichi. Ha il carattere, il carisma e anche quel pizzico di esperienza (pur giovanissimo) per essere da subito influente nel mondo del calcio. Ciò che impressiona maggiormente è il suo lavoro maniacale per indirizzare la carriera dei propri assistiti per ottenere il massimo dal punto di vista economico e sportivo, mettendosi a completo servizio dei calciatori, sporcandosi le mani e aiutandoli anche nelle questioni personali.

Viaggia ogni giorno, mantiene caldi i contatti e ne allaccia di nuovi, fa visita ai club più importanti per capire e conoscere progetti e idee. È sempre aggiornato su tutto ciò che ruota nel mondo del calcio. In questo modo può indirizzare meglio i propri assistiti e consigliare la scelta più corretta per il loro futuro. Dando - perché no - un occhio al portafoglio. D'altronde lo stesso Raiola ha ammesso in una intervista a sportribune.it nel 2016 di non aver mai guardato un estratto conto (se ne occupa una persona di fiducia) ma di pensare solo a rendere autonoma e indipendente la propria società dal punto di vista finanziario.

Da agente FIFA si presenta in Serie A con un certo Pavel Nedved. Seguiranno altri calciatori di fama internazionale come Ibrahimovic e Pogba. I suoi incassi arrivano in parte da una piccola percentuale sugli ingaggi dei suoi assistiti e in gran parte dalle commissioni che riceve sui rinnovi contrattuali e - principalmente - sui trasferimenti a cifre monstre dei calciatori della sua scuderia.

Le operazioni di mercato più rappresentative della sua carriera da procuratore

Mino Raiola è stato protagonista di diverse importanti operazioni di mercato (e non solo, anche di rinnovi contrattuali), sia in qualità di intermediario sia come procuratore. Da solo ha portato ad un giro di trasferimenti onerosi da centinaia di milioni di euro totali.

Il primo affare

Una delle primissime operazioni di mercato, se non la primissima, marchiata Mino Raiola è quella che ha portato l'attaccante Bryan Roy dall'Ajax al Foggia guidato in panchina da Zdenek Zeman. Un affare da 2,2 miliardi di vecchie lire. Tutto qui? No! L'agente italo-olandese è rimasto in Puglia con il giocatore per ben sette mesi per aiutarlo nell'ambientamento e... per aiutarlo a imbiancare casa.

Il Pallone d'Oro

Mino Raiola si innamora di un giocatore dalla grande corsa e generosità, ma anche dalle ottime doti tecniche. Lo osserva più volte in Repubblica Ceca e si prende l'incarico di svoltargli la carriera. Nell'estate 1996 questo stesso calciatore - di proprietà dello Sparta Praga - gioca un Europeo da protagonista con la propria Nazionale, arrivando fino alla finale. È il momento perfetto per portarlo in Italia, sempre alla corte di Zdenek Zeman, in quel momento allenatore della Lazio. Il suo nome: Pavel Nedved. Investimento: 9 miliardi di vecchie lire.

Diventa in breve tempo leader e trascinatore della Lazio. Ormai per tutti è la Furia Ceca. Ma nel 2001 la società biancoceleste è in crisi economica e davanti ai 75 miliardi di lire offerti dalla Juventus è costretta a cedere il suo pilastro. Nedved diventa bianconero e sostituisce un certo Zinedine Zidane, passato al Real Madrid. Due anni dopo il centrocampista ceco vince il più prestigioso premio personale: il Pallone d'Oro. Il primo - e per ora unico - di un assistito di Mino Raiola.

La miniera d'oro

Si sono conosciuti ad Amsterdam quando Zlatan Ibrahimovic vestiva la maglia dell'Ajax. Da quel momento non si sono più lasciati. Sembrano fatti per stare l'uno con l'altro. Tra i due non è mancata qualche frizione, soprattutto all'inizio della carriera dello svedese; ma l'attaccante deve anche a Mino Raiola i suoi successi con le maglie vestite in questi anni.

Zlatan ha firmato contratti faraonici e Mino ha guadagnato (anche) dalle commissioni dei tanti trasferimenti avvenuti in questi anni. A partire dall'arrivo in Italia. Ibrahimovic sembrava destinato alla Roma (che poi virò su Mido) ma alla fine firmò per la Juventus, dove si ritrovava davanti dei mostri sacri della Serie A come Alessandro Del Piero e David Trezeguet. Correva l'estate 2004. E questo trasferimento costò ai bianconeri 16 milioni di euro, versati nelle casse dell'Ajax. Due anni in bianconero, con altrettanti Scudetti vinti sul campo, fino all'esplosione del caso Calciopoli e la retrocessione in Serie B della Juventus. Niente cadetteria per lo svedese che fece di tutto per lasciare Torino, tanto da accettare il trasferimento all'Inter (acerrima rivale dei bianconeri). Operazione da 25 milioni di euro, affare low cost considerando il valore del giocatore. In nerazzurro vince in campo nazionale ma gli manca l'ebbrezza di sollevare un trofeo internazionale.

Ecco allora l'opportunità di trasferirsi in Spagna, al Barcellona. L'affare qui lo fa l'Inter che porta a casa 46 milioni di euro e il cartellino di Samuel Eto'o. È l'estate 2009 e a fine stagione i nerazzurri vinceranno il Triplete e Zlatan rimane a bocca asciutta. Il pessimo rapporto con Pep Guardiola, tecnico del Barça in quel periodo, spingono lo svedese a cambiare aria dopo appena dodici mesi. Sul giocatore piomba il Condor Galliani che riesce a strappare il calciatore in prestito con diritto di riscatto per una cifra totale di "appena" 24 milioni di euro. Due anni in rossonero e via per una nuova avventura, questa volta in Francia, nel ricco Paris Saint-Germain. Operazione da 20 milioni di euro.

Nell'estate 2016 passa al Manchester United a parametro zero. Ma anche qui c'è lo zampino di Mino Raiola che, grazie allo status di svincolato dello svedese, riesce a strappare un contratto monstre con i Red Devils: un annuale da 15 milioni di euro. Alla fine Ibra rimarrà allo United per un anno e mezzo, svincolandosi a fine marzo per accettare la corte della MLS, in particolar modo dei Los Angeles Galaxy. Un'altra operazione a costo zero (e quindi senza nessuna commissione per l'agente italo-olandese) ma con contratto da poco più di 6 milioni l'anno per il giocatore. Il più pagato in quel periodo dell'intero campionato statunitense.

Non è finita qui. L'avventura in MLS dura un anno e mezzo. Nonostante i 38 anni Zlatan Ibrahimovic si sente ancora un calciatore di caratura internazionale e accetta le avance del Milan. A gennaio 2020 firma un contratto di sei mesi da circa 3 milioni di euro. Alla fine della stagione Mino Raiola compie l'ennesimo capolavoro (e sfrutta al massimo la miniera d'oro svedese): tira per le lunghe il rinnovo con i rossoneri permettendo a Ibra di firmare l'ultimo (forse) grande contratto della sua carriera: 7 milioni di euro per l'anno calcistico 2020-21.

Il pupillo

Dici Mario Balotelli e pensi subito a Mino Raiola. Il suo pupillo, protetto da tutto e da tutti. Non è stato sicuramente facile gestire la carriera di SuperMario, giocatore delle enormi potenzialità ma dall'incredibile discontinuità. Eppure l'agente italo-olandese è riuscito a far vestire al calciatore alcune delle maglie più gloriose e importanti d'Europa.

C'è lo zampino di Mino Raiola dietro il trasferimento di Balotelli dall'Inter al City. Dopo la rottura con l'ambiente nerazzurro, il procuratore nato a Nocera Inferiore è riuscito a convincere Mancini a dargli una chance con la maglia dei Citizens. Operazione da 24 milioni di sterline. Esperienza durata appena due anni e mezzo tra alti e bassi (più bassi che alti), fino a gennaio 2013 quando l'attaccante italiano spinge per il trasferimento al Milan (i rossoneri sborsano 20 milioni di euro). Seguiranno le esperienze con le maglie di Liverpool, Nizza e Marsiglia, con un breve ritorno in rossonero (in prestito).

Nell'estate 2019 con la sua posizione ormai compromessa per via del suo carattere particolare e del rendimento non sempre all'altezza delle aspettative. Per questa ragione, grazie anche all'ottimo lavoro di intermediazione di Mino Raiola con Massimo Cellino, Balotelli torna a casa per la prima volta e veste la maglia del Brescia, neo promosso in Serie A. Doveva essere il valore aggiunto della squadra lombarda, invece si rivela un peso e la storia d'amore con il club finisce dopo neanche dodici mesi in malo modo: la società avvia le procedure per licenziare il calciatore per giusta causa, il centravanti invece chiedere la rescissione consensuale del contratto prima della sua naturale scadenza.

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Operazione monstre

Nell'affare monstre che ha coinvolto Juventus e Manchester United per il ritorno di Paul Pogba in Inghilterra, il procuratore italo-olandese ha incassato la bellezza di 48 milioni di euro (circa) in un'operazione totale da poco più di 100 milioni di euro. L'affare del secolo per Mino Raiola che pochi anni prima, nel 2012, portò il centrocampista francese - in quel periodo non ancora 20enne - in bianconero da svincolato, proprio dai Red Devils.

Dopo quattro anni Mino Raiola ha reso tutti felici, tranne i tifosi bianconeri. Da una parte il giocatore che torna allo United e si prende la rivincita, la Juventus incassa 105 milioni di euro (non tutti entreranno nelle casse bianconere) e l'agente si porta a casa una commissione da capogiro. Senza considerare la percentuale che incassa dall'ingaggio da 15 milioni di euri l'anno del giocatore.

Il rinnovo a peso d'oro

Estate 2017. Il Milan è in mano alla cordata cinese guidata da Yonghong Li. Fassone e Mirabelli sono gli uomini mercato rossoneri, rispettivamente come amministratore delegato e direttore sportivo. C'è in ballo un rinnovo importante ed è quello di Gianluigi Donnarumma, portiere da poco 18enne che ha già conquistato il ruolo di titolare nella formazione milanista.

Ma il rinnovo non è dei più semplici. Mino Raiola non si fida della cordata cinese e soprattutto del progetto rossonero. Spinge verso la cessione di Gigio o, al massimo, per proseguire la stagione da giocatore in scadenza contrattuale. La trattativa si fa sempre più tesa fino all'epilogo finale. Gianluigi Donnarumma, a soli 18 anni, firma il rinnovo a peso d'oro: 6 milioni di euro a stagione. Cifre pazzesche per un calciatore appena maggiorenne.

Nei giorni successivi si scoprirà che Mino Raiola avrebbe preferito rinunciare anche a quel rinnovo da capogiro. È stato Donnarumma a mettere il proprio autografo sul rinnovo una volta visto uscire l'agente italo-olandese dalla stanza delle trattative.

Altri affari

Nell'estate 2010 Mino Raiola ha concluso affari d'oro con il Milan. Oltre a Ibrahimovic, portato in rossonero dal Barcellona, l'agente italo-olandese ha spinto verso il Diavolo anche il brasiliano Robinho. Un affare da 35 milioni di euro. Non sono mancati gli affare con il Manchester United. Oltre a Pogba e Ibra (sempre lui!), Raiola nel giro di dodici mesi tra l'estate 2016 e l'estate 2017 ha costretto i Red Devils ad un esborso di oltre 100 milioni per l'acquisto di Henrikh Mkhitaryan e Romelu Lukaku, rispettivamente da Borussia Dortmund e Everton. Poco dopo il belga decise di abbandonare la procura dell'italo-olandese.

Tra gli affari più recenti di Mino Raiola invece ci sono gli investimenti pesanti di due club di Serie A. Nell'estate 2019 l'italo-argentino è stato l'artefice dei 76 milioni spesi dal Napoli per la coppia Manolas-Lozano, oltre ai 75 milioni (più bonus) investiti dalla Juventus per il giovane difensore olandese de Ligt.

Gli attuali giocatori della Scuderia Raiola

Sotto la procura di Mino Raiola ci sono circa 70 giocatori (dati Transfermarkt). Un mix tra campioni affermati, talenti in piena ascesa, certezze, giovani e anche qualche sconosciuto. L'agente italo-olandese copre tutti i campionati europei, con particolare attenzione alla Serie A e all'Eredivisie. Con i calciatori in mano a Raiola si potrebbe creare un undici titolare di enorme qualità

Serie A e campionati italiani vari

Ibrahimovic e Mino Raiola
Ibrahimovic e Mino Raiola / VI-Images/Getty Images

C'è tanta Serie A nella Scuderia Raiola. Le origini non si dimenticano mai, così come i primissimi affari di mercato da intermediario. Matthijs de Ligt e Zlatan Ibrahimovic sono sicuramente i due calciatori più rappresentativi. Ma ci sono anche altri giocatori di primissimo livello come il capitano rossonero Alessio Romagnoli, il trequartista armeno Mkhitaryan in forza alla Roma, l'ex Napoli Konstantinos Manolas e l'attuale partenopeo Hirving Lozano, oltre all'attaccante Moise Kean, al viola Giacomo Bonaventura e l'esterno Mohamed Fares.

Tra gli assistiti di Mino Raiola spuntano anche i nomi di Alessandro Deiola, Fabio Pisacane, Roberto Insigne e Alan Empereur. L'agente italo-olandese trova spazio anche nella Serie B italiana con la procura di Camillo Ciano del Frosinone, Raul Asencio del Pescara e Cedric Gondo (ex talento della Primavera viola) della Salernitana.

Può uno come Mino Raiola non avere in mano talenti del calcio italiano? Assolutamente no. E quindi ecco spuntare i nomi di Luca Pellegrini e Andrea Pinamonti. Tra i talentini guidati da Raiola ci sono anche il centravanti Marco Tumminello di proprietà dell'Atalanta, Nicolò Armini difensore centrale della Lazio, Riccardo Calafiori terzino mancino della Roma e il brasiliano Wesley, 20enne di proprietà della Juventus.

Ligue 1

Mino Raiola ha messo le radici anche in Francia con diversi elementi di caratura internazionale, a partire dall'italiano Marco Verratti, portato al Paris Saint-Germain nell'estate 2012 senza aver mai esordito in Serie A. Sempre nel PSG è presente anche Gianluigi Donnarumma, fresco di trasferimento a Parigi.

Nel Monaco troviamo invece il talento offensivo Myron Boadu. Chiudiamo la Ligue 1 con il portiere argentino Walter Benitez, il centrocampista Pablo Rosario e l'attaccante Calvin Stengs tutti in forza al Nizza.

Premier League

Poteva mancare nel campionato più ricco al mondo? Non scherziamo! E infatti in Premier League l'assistito per eccellenza è un certo Paul Pogba: 15 milioni di euro l'anno di contratto e una commissione da quasi 50 milioni incassata al momento del trasferimento (ma ne abbiamo già parlato).

Non solo il Polpo Paul. Raiola ha in mano due giocatori in forza nel campionato inglese. Si tratta del terzino Kenny Tete e del portiere Alphonse Areola (al West Ham, ma ancora di proprietà del PSG).

Bundesliga

Mino Raiola ha in mano la procura di diversi giocatori del campionato tedesco. Il meno conosciuto è sicuramente Diadié Samassékou, mediano in forza all'Hoffenheim. Poi alziamo un po' il livello con Justin Kluivert, con un passato alla Roma. Nella sua Scuderia c'è anche Mitchel Bakker, ex PSG ora al Bayer Leverkusen.

Infine arriviamo ai tre pezzi pregiati. Il giovane e talentuoso Marcus Thuram, esterno sinistro del Borussia Monchengladbach, al talento ex PSV Donyell Malen, in forza al Borussia Dortmund e lui... il bomber del presente e del futuro: Erling Haaland, attaccante di riferimento del Borussia Dortmund.

Eredivisie

Se le origini italiane hanno spinto Raiola ad avere tanti giocatori della Serie A, la sua adolescenza olandese ha portato lo stesso agente ad avere tanti interessi in Eredivisie. Nessun grande nome ma tanti importanti talenti pronti ad affacciarsi - a breve giro - in campionati più competitivi.

In Eredivisie troviamo Philippe Sandler, ex terzino del Manchester City ora in forza al Feyenoord. Nell'Ajax - per ora - troviamo Mohamed Ihattaren (ma è di proprietà della Juventus), talento di origini marocchine ma nato in Olanda.

Tripletta di giocatori dell'AZ Alkmaar: Owen Wijndal (terzino sinistro) e Pantelis Chatzidiakos (difensore centrale), Vangelis Pavlidis (attaccante). Trasferendoci nuovamente ad Amsterdam, in casa Ajax, troviamo altri tre calciatori assistiti dalla Scuderia Raiola. Si tratta del terzino destro Liam van Gelderen, del centravanti Brian Brobbey (acquistato dal Lipsia, ma in prestito all'Ajax) e del forte centrocampista centrale Ryan Gravenberch.

In Eredivisie troviamo anche Ricardo Kishna, ex conoscenza del calcio italiano, ora in forza all'ADO Den Haag.

Altri campionati

Dall'ex difensore rossonero Rodrigo Ely in forza all'Almeria all'ex centrocampista bianconero Blaise Matuidi ora in MLS con l'Inter Miami. Altre due vecchie conoscenze del calcio italiano sono Federico Macheda e Vladimir Weiss, ora in forza rispettivamente al Panathinaikos e allo Slovan Bratislava. Chiudiamo con Thomas Lam in forza al CSKA Sofia e - soprattutto - Mario Balotelli, ora di proprietà dell'Adana Demirspor.

Mario Balotelli e Mino Raiola
Mario Balotelli e Mino Raiola / Jacopo Raule/Getty Images

Svincolati ed ex giocatori

Tra gli ex calciatori che sono stati sotto la procura di Mino Raiola ci sono Cesare Natali e Maxwell, uno dei terzini più vincenti della storia, oltre all'ex terzino del Milan Ignazio Abate.


Articolo scritto da Marco Deiana.