Milik, Diego Costa o Jovic: qual è il nome ideale per il vice-Ibra?

Dopo le prime 14 giornate di campionato, il Milan sta trascorrendo la sosta natalizia in testa alla classifica, come non capitava da parecchi anni. Inoltre, è l'unica squadra ancora imbattuta e marcia decisa verso un posto per la prossima edizione della Champions League, grazie al quale verrebbe raggiunto l'obiettivo prefissato dalla società per questa stagione. Tuttavia, in questo momento, visti i numeri più che sorprendenti della squadra allenata da Stefano Pioli, è lecito che i tifosi sognino qualcosa in più del 'semplice' ritorno nella massima competizione europea.

Per sognare lo Scudetto, però, sembra che ancora manchi qualche tassello in un ingranaggio che, comunque, finora ha saputo sopperire alla grande alle assenze di alcuni dei suoi uomini più importanti, come Ibrahimovic, Kjaer e Bennacer, grazie alle idee che il mister ha saputo trasmettere a tutta la sua rosa: a prescindere da chi scenda in campo, tutti danno l'impressione di saper sempre cosa fare con il pallone tra i piedi e di saper gestire perfettamente i momenti della partita.

Il mercato di gennaio potrebbe essere da un lato un toccasana per Pioli, per poter fare affidamento a un maggior numero di alternative; dall'altro, potrebbe alterare l'equilibrio di uno spogliatoio unito, in cui ognuno è pronto a sacrificarsi per aiutare il compagno. In questo senso, la società, insieme all'allenatore, dovrà essere brava a capire in che modo migliorare la rosa nella prossima finestra invernale.

Concentrandoci sul reparto avanzato, è inevitabile mettere sotto la lente d'ingrandimento la situazione legata a Ibrahimovic. Lo svedese ha disputato solamente 6 delle prime 14 partite di campionato, segnando 10 reti: prima il Covid, poi l'infortunio al flessore rimediato nella trasferta di Napoli hanno privato Pioli del suo leader offensivo. Poco prima della partenza per Reggio Emilia, inoltre, che avrebbe visto il ritorno in campo del numero 11 se non dal 1', comunque a partita in corso, un ulteriore infortunio al polpaccio costringerà Ibra ai box per almeno un altro paio di settimane. Già durante il mercato estivo si era parlato di rinforzi, vista l'età dello svedese che gioco forza non gli permetterà di essere al 100% in ogni partita della stagione. Ancora di più in questa, considerando il doppio impegno e il calendario compresso di impegni. In sua assenza, si sono alternati nel ruolo di prima punta prima Rebic, poi Leao: entrambi possono ricoprire quella posizione, ma nello scacchiere di Pioli rendono sicuramente di più nella posizione di esterno nella batteria dei tre trequartisti alle spalle del '9'.

Maldini e la dirigenza stanno sondando alcune piste interessanti per regalare al tecnico emiliano una naturale alternativa alla sua punta di diamante. Le idee di cui si parla in questi giorni sono i profili di Arek Milik, Diego Costa e Luka Jovic.

Milik-Milan non è una pista attualmente calda sul mercato. La situazione contrattuale del polacco la conosciamo bene: il giocatore non ha alcuna intenzione di rinnovare il contratto con il Napoli (che gli ha comunque garantito la cessione nel prossimo gennaio estivo), per essere libero di decidere serenamente il proprio futuro senza vincoli che possano condizionarne le scelte. Per l'estate, potrebbe essere un profilo interessante (su di lui restano vigili Juve, Roma e alcuni club inglesi), soprattutto perché costerà 0, ma il Milan ha bisogno di un vice-Ibra a gennaio e De Laurentiis non ha intenzione di regalarlo in questa sessione di mercato. Il club partenopeo sembrerebbe chiedere 18 milioni per liberarlo, cifra che sicuramente pochi club sono disposti a spendere per un giocatore in scadenza.

Diego Costa ha appena rescisso il proprio contratto, in scadenza il prossimo giugno, con l'Atletico Madrid per motivi personali. E' dunque libero di poter scegliere già da ora il proprio futuro. Dal punto di vista tecnico, potrebbe essere un profilo funzionale per il gioco del Milan: come caratteristiche è per certi versi simile a Ibrahimovic. Grande forza fisica, abilità nel gioco aereo, carisma, esperienza europea, senso del gol e leadership. Non è più giovanissimo (classe '88) e le pretese d'ingaggio sono parecchio elevate. Inoltre, dubito che accetterebbe di trasferirsi a Milano, sapendo di non aver garantito il posto da titolare. Nelle ultime ore, le voci su un suo possibile ritorno in Premier, sponda Arsenal, si fanno insistenti.

La pista più percorribile in questo momento è legata al nome di Luka Jovic, attaccante classe '97 del Real Madrid, che non ha mai scalato le gerarchie di Zidane, anche per i noti problemi fisici che lo hanno condizionato. Lo abbiamo conosciuto con la maglia dell'Eintracht di Francoforte, dove ha dimostrato di avere qualità importanti: è duttile e può occupare tutti i ruoli dell'attacco, quindi all'occorrenza può essere utilizzato come alternativa a uno dei trequartisti. I rapporti tra le due società sono ottimi, visti gli ultimi affari che hanno portato Theo Hernandez e Brahim Diaz al Milan: proprio la formula del prestito secco, con cui quest'ultimo è approdato in rossonero, potrebbe essere adottata per convincere Jovic a lasciare Madrid. Per il riscatto le pretese dei Blancos si aggirano attorno ai 30 milioni di euro: resta da capire se il Milan proporrà un diritto o un obbligo.

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