Milan-Verona 1-0, le pagelle dei rossoneri: Leao colpisce, bene Musah

I voti dei giocatori del Milan subito dopo la sfida di Serie A contro il Verona.
Rafael Leao, Stefano Pioli
Rafael Leao, Stefano Pioli / Marco Luzzani/GettyImages
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Il Milan torna a vincere: dopo la sconfitta roboante nella stracittadina milanese contro l'Inter nella scorsa giornata, stavolta i rossoneri conquistano i tre punti. Nella quinta giornata di Serie A, la squadra di Pioli batte l'Hellas Verona per 1-0: decide un gol nel primo tempo di Leao. Di seguito i voti dei giocatori rossoneri.

Sportiello 6,5 - Sicuramente non fa rimpiangere Maignan. Il portiere ex Atalanta sale in cattedra al 21' quando Folorunsho, con una grande incornata, gli fa scaldare i guanti. Intervento plastico del portiere rossonero che si dimostra all'altezza e mantiene la porta inviolata. Nel secondo tempo bravo a neutralizzare la conclusione, seppur centrale ma forte, di Bonazzoli. Clean sheet per lui, esordio convincente. Il Milan ha una valida alternativa in porta.

Thiaw 6,5- Con Kjaer e Tomori dimostra un eccellente affiatamento. Nel primo tempo riceve un'ammonizione ma si rifà subito con un'ottima chiusura e con una discreta impostazione dopo il recupero palla. Attento anche nel secondo tempo, strappa un voto più che sufficiente.

Kjaer 6,5 - Nella sua zona di competenza non corre particolari pericoli. Da perno centrale della difesa crea una diga con i suoi compagni di reparto senza sfociare in interventi al limite e pericolosi.

Tomori 6,5 - Sul centro-sinistra del trio difensivo difende con ordine e precisione. Si dimostra molto diligente, arriva sempre forte sull'uomo di zona senza mai farlo girare e con attenzione chiude a dovere. Riesce a bissare la prova convincente in CL contro il Newcastle.

Musah 6,5- Nel centrocampo a quattro ricopre il ruolo di esterno destro. Una posizione non inedita la sua, dato che ai tempi del Valencia aveva già ricoperto questo ruolo. Musah si dimostra all'altezza del compito, nel primo tempo strappa anche qualche applauso dal pubblico di San Siro. A pochi minuti dalla fine fallisce l'occasione per chiudere la partita. Nonostante l'ultimo dettaglio, buona la prima da titolare per lui.

Krunic 6 - Ordinaria amministrazione per il playmaker rossonero: anche se non disegna particolari geometrie, riesce a giostrare sulla mediana in maniera discreta e concreta. Crea un certo equilibrio tra i reparti, con criterio e con attenzione. Per un problema fisico lascia il posto a Loftus-Cheek. (dal 65' Loftus-Cheek 6 - Pioli lo inserisce al posto di Krunic per dare sostanza alla mediana, si inserisce provando a creare qualche grattacapo alla retroguardia scaligera. Anche lui contiene e prova allo stesso tempo a incidere, stazza e corsa ma nel complesso pochi spunti).

Reijnders 6 - Poche volte si fa vedere. In questo centrocampo a due, se non consideriamo gli esterni, svolge un lavoro insolito: Reijnders si inserisce poco, si muove ma non lascia il segno. Più di contenimento che di sfondamento, certamente una prova buona in fase difensiva un po' meno in fase offensiva. In una gara che non sale di ritmo nel secondo tempo non gli si poteva chiedere troppo quest'oggi.

Florenzi 6,5 - Con Theo Hernandez in tribuna, Florenzi spinge e costruisce sul binario di sinistra. Buona la sua gara contro il Verona, si dimostra nel primo tempo ordinato e propositivo. Fa finire sul taccuino degli arbitri il suo diretto avversario, ovvero Faraoni. Nel secondo tempo, complici anche i ritmi non proprio elevatissimi del match, fa il "compitino". Più copertura, meno accelerazioni, prova non male la sua, ottima come rincalzo di Theo. (dal 74' Bartesaghi 6 - Esordio in campionato per lui con la maglia del Milan. Bartesaghi sicuramente non dimenticherà questo 23 settembre 2023, durante il secondo tempo tocca pochi palloni. Pioli lo fa entrare in campo probabilmente per premiarlo e per fargli "fare le ossa").

Pulisic 5,5 - Decisamente spento, o meglio, sottotono nella prima frazione di gioco. Pochi lampi, poche giocate, lontano parente del Pulisic visto a Bologna e in casa contro il Torino. Non si accende neanche nella seconda tranche di partita, prestazione da rivedere quella dello statunitense che non riesce a graffiare a dovere sull'out di destra. Mettiamoci anche la sfortuna: sull'unico momento utile per segnare Montipò gli nega la gioia del gol. Riceve anche un'ammonizione. (dall'80' Pobega sv).

Giroud 6- Al settimo minuto serve Leao per il gol del vantaggio, secondo assist per il francese dopo quello (inutile) firmato nella stracittadina milanese contro l'Inter sempre per Leao. Lotta, fa a sportellate ma non riesce a scrivere il suo nome sul tabellino dei marcatori. Agisce da pivot, ma gli manca concretezza. Sono poche le occasioni capitate sui suoi piedi, lavoro sporco ma parzialmente utile quello del centravanti transalpino, probabilmente in una veste meno individuale e più in formato "squadra". Lascia il posto a Jovic nel secondo tempo. (dal 65' Jovic 5,5 - Entra al posto di Giroud ma non viene mai "pescato" a dovere. Sicuramente le sue caratteristiche sono diverse rispetto a quelle del francese, ma se consideriamo il minutaggio di oggi ci si aspettava - forse - qualcosina in più. Si fa trovare in fuorigioco sulla palla perfetta di Okafor al 94').

Rafael Leao 7- Dopo pochi minuti di gioco, per l'esattezza sette, sprint fulmineo verso l'area di rigore e a tu per tu con Montipò non sbaglia per l'1-0 del Milan. Conclusione piazzata quella del portoghese, che dopo essere stato servito si dimostra glaciale nel vis-à-vis con l'estremo difensore gialloblù. Inevitabile ovviamente il coro "Leao, Leao!" dopo il gol siglato, col giocatore che si riprende San Siro dopo la prestazione opaca in Champions League contro il Newcastle. Nel secondo tempo attacca la profondità cercando di rendersi pericoloso, in una gara che nei secondi 45 minuti - per i ritmi - non segue la falsariga del primo tempo. Sempre lui a essere decisivo: un gol preziosissimo che fa tirare un sospiro di sollievo al Milan e a Pioli. (dall'80' Okafor 6 - Sgasa sull'out di sinistra, cerca di rendersi una spina nel fianco per la difesa del Verona nei minuti finali. Ci mette del suo, ma l'ingresso in campo sortisce solo in parte l'effetto sperato. Poco tempo a disposizione per lui, ma a differenza del compagno di reparto Jovic si fa trovare pronto).