Milan, senti Shevchenko: "Vorrei tornare come allenatore"

Robbie Jay Barratt - AMA/Getty Images
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Andriy Shevchenko conserva un posto speciale nel suo cuore per il Milan. Tanto da volerne diventare allenatore, quando sarà finita la sua avventura sulla panchina della nazionale ucraina come commissario tecnico. Ecco la lunga intervista concessa al giornalista Carlo Pellegatti.

DERBY 6-0 - "Avevo grande rispetto per Cesare Maldini, in quel momento non stavamo andando bene ma ci sentivamo bene in quella partita. Era un derby importante per tutti, ma soprattutto per lui: ho creato un grande rapporto con Cesare"

RIGORE DI MANCHESTER - "Ho pensato di tutto in quei 30 metri, ho visto un video qualche giorno fa del rigore visto da dietro, si notano tutti i miei compagni in attesa che calci. Prima di prendere la palla mi dicevo di non cambiare decisione, volevo aspettare la mossa di Buffon e così ho fatto. Aspettavo il fischio dell'arbitro, non l'avevo sentito perché c'era tanto rumore allo stadio, ma dentro alla mia testa ero pronto"

Alex Livesey/Getty Images

SQUADRA - "Il Milan aveva tanti grandi giocatori, siamo cresciuti insieme, abbiamo regalato tante emozioni ai tifosi: ho tanti bei ricordi, c'erano uomini d'onore".

GALLIANI - "Ho un grande rapporto con lui, mi manda spesso messaggi con vecchi video".

LOBANOVSKYI E ANCELOTTI - "Sono i due allenatori che mi hanno dato di più nel calcio. Con Lobanovskyi ho imparato la cultura del lavoro, mi ha insegnato tanto: la nostra generazione ha imparato tanto da lui. Quando ho vinto la Champions con il Milan ho portato la coppa sotto il suo monumento, aveva sempre sognato di vincere quel trofeo. Ancelotti è l'allenatore con cui ho vinto di più, è un tecnico che sa costruire ottimi rapporti con i giocatori: ha creato un'atmosfera incredibile nella squadra, anche grazie a Galliani che con Berlusconi ha costruito un grande Milan".

GOL ALLA JUVE - "Il pallonetto? Volevo tirare, discorso chiuso".

GOL PIU' BELLO - "Ne ho fatti tanti, ma quelli che contano sono quelli che ti fanno entrare nella storia: per esempio quello all'Inter in semifinale di Champions nel 2003 o quello di testa in Supercoppa contro il Porto a Monaco. Il gol all'Inter nel 2005 è tra i più belli, poi l'ho fatto in un derby che è una partita molto sentita: quell'Inter poi aveva grandi giocatori".

PARATA DI DUDEK IN FINALE - "Mi fa ancora impazzire. Sul rigore ho sbagliato io, ma non capisco ancora come abbia fatto a non entrare quella palla. Non voglio nemmeno più vederla quella parata".

FILIPPO MONTEFORTE/Getty Images

EX COMPAGNI - "Costacurta, Albertini e Ambrosini quelli che mi sono stati più vicini all'inizio, anche con Paolo Maldini ho costruito un bel rapporto".

MILAN DI ADESSO - "Ora la cosa più importante è provare a finire al meglio la stagione, devono dare il massimo. Poi si vedrà cosa succederà dopo e che futuro avrà il Milan".

CONSIGLIO AL MILAN - "Dico ai giocatori di dare sempre il massimo in allenamento e in partita, così avranno il rispetto dei tifosi".

ALLENATORE DEL MILAN - "Un giorno voglio tornare come allenatore: il Milan è sempre nel mio cuore, ho grande affetto per i tifosi. Vediamo quando e se succederà, ma è uno dei miei obiettivi tornare in rossonero come allenatore. Ora però penso solo all'Ucraina".


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