Milan, Pioli: "Ibrahimovic e Kjaer? Ci provano per mercoledì. Scudetto? La mia non è prudenza"

Stefano Pioli
Stefano Pioli / Alessandro Sabattini/Getty Images
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Dopo aver vinto anche in formazione largamente rimaneggiata anche a Praga in Europa League per il Milan è tempo di rituffarsi sulla Serie A. Domenica, a San Siro, arriva il Parma: contro i ducali i rossoneri proveranno a vincere per rinsaldare ulteriormente il loro primo posto in classifica. Queste le parole di Stefano Pioli, ex della gara e nativo di Parma.

Il ricordo di Paolo Rossi...

"Ci tengo a ricordare Paolo, è stato un mio compagno di squadra e un campione di normalità. La sua generazione è cresciuta con quei mondiali, ma Paolo è rimasto sempre sorridente e semplice, ci mancherà tanto ma sarà sempre dentro di noi" si legge su Milannews.it

Domani arriva il Parma a San Siro...

"Il Parma è una buona squadra, ha caratteristiche che possono metterci in difficoltà, dovremo stare attenti quando avremo la palla senza forzare le giocate".

Un azzardo il paragone Hauge-Brolin?

"Brolin era un ottimo giocatore ma era più una seconda punta, Jens è un attaccante esterno, gli piace accentrarsi partendo da fuori. Ha tutto per migliorarsi, ha ampi margini, la sua conoscenza dei nostri metodi e della lingua non è ancora massimale".

Il campionato è una corsa a tappe, restare imbattuti nel 2020 è un obiettivo?

"Sono un grande appassionato di ciclismo, quattro partite sono poche, per vincere una corsa a tappe bisogna pensare una tappa alla volta. Stiamo scalando una vetta ancora lunga e difficile, dobbiamo pensare a domani".

Zlatan Ibrahimovic
Zlatan Ibrahimovic / DeFodi Images/Getty Images

Come stanno Ibra e Kjaer?

"Stanno procedendo bene con i loro infortuni, la loro intenzione è di tornare il più presto possibile, stanno puntando la gara di mercoledì. Mi auguro di riaverli il prima possibile ma non dobbiamo commettere errori. Stanno bene, i loro allenamenti stanno procedendo molto bene".

Chi è più prima punta tra Rebic e Leao?

"Sono entrambi più esterni che prime punte, Rebic è più adatto ma le conoscenze di Leao stanno crescendo".

Come cambia il modo di giocare del Milan senza Ibra?

"Il nostro modo di giocare non è cambiato così tanto, è un giocatore che sa legare molto bene il gioco. Ogni singolo giocatore ha le proprie caratteristiche, Rafa ha più libertà, Rebic è sempre bravo ad attaccare la profondità. Per un attaccante è importante il gol ma per me conta più il lavoro della squadra, così come i movimenti e gli assist".

Troppa prudenza nel parlare di Scudetto...

"La mia non è prudenza, è una valutazione sugli organici. Anche noi siamo forti e lo stiamo dimostrando, non dobbiamo cambiare il nostro atteggiamento, ovvero ritenere la prossima partita la più importante. Bisogna pensare una partita alla volta e cercare di passare un bel Natale noi e ai nostri tifosi".

L'Inter diventa l'avversaria più pericolosa senza Europa?

"Non lo so, è vero che non avere appuntamenti in Europa ti permette di lavorare di più, ma poi può nascere la difficoltà di gestire tanti giocatori. Noi siamo contenti del nostro percorso, i primi due obiettivi li abbiamo centrati. Aspettiamo al nostro percorso, un avversario alla volta. La settimana dei sedicesimi sarà molto stimolante. Avremo il derby in mezzo alle due partite".

Sandro Tonali
Sandro Tonali / Jonathan Moscrop/Getty Images

Cos'è scattato in Tonali?

"Ha avuto un'estate un po' complicata, è vero, ma ho visto una crescita costante, ho sempre visto la voglia di migliorare. Non si deve accontentare, ha un valore importantissimo, sia fisico che tecnico. Sono soddisfatto e anche lui, so che può fare ancora meglio ma lo farà, insieme possiamo fare un ottimo lavoro"

Ha detto che Leao dovrebbe sorridere di più, cosa significa?

"E' molto intelligente ma a volte non trasmette tutta la voglia che dovrebbe avere un ragazzo giovane. E' molto volenteroso e a volte sembra ciondolare, deve giocare come nel cortile, cercando sempre di fare gol. Sta facendo molto bene, tre settimane fuori non sono poche, deve fare uno sforzo in più ma ci darà grandi soddisfazioni".

Rafael Leao
Rafael Leao / Emilio Andreoli/Getty Images

Dopo la gara di giovedì si può dire che il Milan è un'orchestra e lei il direttore?

"Sono quello che deve dare i concetti di gioco, i cambi che ho fatto sono naturali. Le partite si possono vincere o perdere, ma della prestazione di giovedì ero convinto, chi si allena con determinazione poi gioca così".

L'applicazione di Hauge nell'imparare la lingua?

"Questo club ha sempre cercato di giocare bene e di far diventare uomini i suoi giocatori. I ragazzi stanno lavorando nel modo migliore, per diventare uomini forti e responsabili".

Jens Petter Hauge
Jens Petter Hauge / VINCENZO PINTO/Getty Images

Come sta Bennacer?

"Isma sta bene, gli abbiamo dato una settimana di allenamenti normali perché il problema lo aveva avuto. Ha lavorato bene, ha recuperato ed è a disposizione".

Kalulu ha fatto bene da centrale...

"Durante gli allenamenti per via di varie indisponbilità lo avevo provato centrale, aveva fatto buonissime prestazioni, mi ha detto che si trova bene in quel ruolo. Mi è piaciuto, è una bella prova, un jolly difesa ancora più importanti, con possibilità di scelta ancora maggiori".

Cosa pensa delle sei italiane qualificate alle fasi finali in Europa?

"E' un aspetto importante nel nostro calcio, dobbiamo pensare al vertice. Le squadre italiane stanno aumentando di intensità come all'estero, abbiamo tutte le possibilità per tornare a vincere anche in Europa. Mi auguro che qualcuna di noi ci riesca, magari noi".

Hauge e Dalot dopo il gol allo Sparta Praga
Hauge e Dalot dopo il gol allo Sparta Praga / MICHAL CIZEK/Getty Images

Qual è la forza di questo Milan?

"La forza del nostro lavoro è analizzare le vittorie come delle sconfitte, andiamo sempre a cercare tutti gli aspetti dove possiamo migliorare, solo così possiamo migliorare o almeno consolidare questo livello. La responsabilità e la voglia e il coraggio di continuare a crescere".

Una parola su Gabbia...

"Fa parte dei nostri giocatori molto giovani, deve crescere ma sono soddisfatto delle sue prestazioni. Sul centro destra può aiutarci ancora nella costruzione, sta dimostrando di poter essere un titolare nel Milan".

Matteo Gabbia
Matteo Gabbia / Jonathan Moscrop/Getty Images

Quando è nato il suo legame così forte col Milan?

"Il primo giorno quando sono arrivato, il club mi ha sempre dato il massimo, sta facendo un sforzo importante per continuare a farci fare questo lavoro. Abbiamo tutto per lavorare al meglio, quello che si respira a Milanello è qualcosa di unico, ti fa sentire dentro. Sei portato ogni giorno a dare il massimo, il club tutti giorno ci supporta, è dal primo giorno che ho capito si potesse fare un grande lavoro".

Quale è stata la partita di svolta in questo processo di crescita?

"Troppe volte si parla della partita di svolta, è il percorso che deve darti le conoscenze necessarie. Tutte le partite, anche quelle fatte meno bene, ci hanno permesso di arrivare a questo livello. Il salto questa squadra lo ha fatto quando ha iniziato a vincere contro le squadre forti, ci siamo convinti ancora di più senza mai accontentarci di quello che stiamo facendo".


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