Milan, Moncada: "20 squadre hanno chiesto Hauge in prestito. Hernandez? Lavoro di 4-5 anni. Maldini è un fattore"
Geoffrey Moncada, responsabile e capo dello scouting del Milan, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di Podcast Prolongation a cura del giornalista Johann Crochet parlando a 360 gradi del suo lavoro per il club rossonero.
MALDINI - "Tra le cose che mi piacciono del Milan c'è anche il fatto che lavoriamo con Paolo Maldini, che ha giocato nel club, lo conosce, lo ama. Quando prendiamo un giocatore parla molto con lui, con la sua famiglia. Quando Paolo mi dice che un giocatore è da Milan lo ascolto perché lui sa come si fa per diventare un top player. Quando prendiamo un giocatore vuole che sia un valore aggiunto. Il confronto è continuo".
PROGETTO GIOVANI - "Abbiamo fatto un lavoro importante con i giovani, per noi è la strada giusta. Il Milan non aveva questa reputazione, non giocava con i giovani, abbiamo dovuto crearcela, spiegare che è un progetto sul quale puntiamo molto".
SCOUTING - "Elliott ha chiesto di sviluppare l’area sportiva con lo scouting e le statistiche. Abbiamo così deciso di creare l'area scouting e l'area dati. L’una lavora con l’altra ogni giorno. Quando uno scout vede un giocatore che gli piace allora andiamo a vedere i numeri. Quando l'area dati ci riferisce che abbiamo un giocatore forte con i numeri chiedo agli scout di andare a vederlo. Mi piace questo mix, questo lavoro tra il live e l'aiuto delle statistiche".
THEO HERNANDEZ - "È stato un lavoro durato 4-5 anni. E l'opportunità di prenderlo è arrivata quando era un po' in difficoltà al Real Madrid, che aveva appena preso Mendy. Theo è un treno. Nel calcio di oggi i terzini sono così e li vogliamo così. Il terzino moderno in una grande squadra deve essere un treno, correre tanto, come un matto. Lo seguivamo già all’Atletico Madrid, poi al Real Madrid e poi alla Real Sociedad. La verità è che non abbiamo avuto tante concorrenza quando lo abbiamo preso. Paolo Maldini ha fatto un grande lavoro".
HAUGE - "La decisione finale di prenderlo è arrivata con la partita tra il Milan e il Bodo/Glimt. Devo ringraziare l’area dati che mi ha parlato di questo giocatore tra maggio e giugno. Dopo il fischio finale siamo andati a parlare con il Bodo/Glimt e il giocatore. Lo volevamo. Parliamo di un giocatore tra i 3 e i 4 milioni, dovevamo prenderlo. Non deve avere pressioni, lo aspettiamo, vogliamo vederlo crescere. Un dato impressionante è il numero di squadre che ci hanno chiamato subito dopo la firma per avere il giocatore in prestito: almeno venti".
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