Marco Van Basten, il cigno di Utrecht

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AS Photo Archive / Alessandro Sabattini/Getty Images
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All'epoca del Milan degli Olandesi, quando il calcio era ancora leggenda, solcava i campi un centravanti atipico, così elegante e leggero da sembrare evanescente. Un modello per il calcio giocato, uno spettacolo da osservare, con la sua raffinatezza nei movimenti e coordinazione capillare. L'olandese da capogiro, e universalmente uno degli attaccanti più forti di sempre.

Marcel Van Basten nasce il giorno di Halloween a Utrecht, in Olanda. Ha la fortuna di avere un padre ex giocatore, che da subito lo guida e lo indirizza supportando la sua neonata carriera. A sei anni inizia a giocare con la squadra della sua città, aspettando il momento per poter fare il salto di qualità. Nel 1981 viene acquistato dall'Ajax, e segna immediatamente durante la prima partita d'esordio. L'anno successivo inizia anche la sua carriera con la nazionale olandese. All'Ajax ci mette poco a dimostrare il suo talento, e diventa presto un giocatore chiave della rosa e del campionato, della quale diventa miglior marcatore per quattro anni di fila. Nel 1986 vince la Scarpa d'Oro, e inizia la lunghissima gestazione dei suoi problemi di salute, che lo stringeranno in una morsa asfittica per tutta la sua carriera.

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AS Photo Archive / Alessandro Sabattini/Getty Images

Nell'estate del 1987 Van Basten passa al Milan, e anche stavolta segna al debutto in campionato. Nella squadra di Milano di costituisce il trio degli olandesi, Rijkaard-Gullit-Van Basten, che rimarrà nella storia della squadra e non solo. Con questa falange, il Milan torna a giocare in Champions dopo 9 anni di astinenza. Alla fine del ciclo di Sacchi, che si conclude nel 1991, Van Basten ha ottenuto ben 2 Palloni d'oro, in due anni consecutivi. Al Millan subentrerà Fabio Capello, con lui il giocatore olandese si troverà così in sintonia da raggiungere vertici altissimi della sua carriera che era già stata consacrata. Tornerà ad essere capocannoniere e vincerà il terzo Pallone d'oro.

Napoli v AC Milan - Serie A
Napoli v AC Milan - Serie A / Etsuo Hara/Getty Images

Proprio nel momento più alto della sua carriera, come un canto del cigno, Marco Van Basten non se la sente più di affrontare l'ennesimo intervento alla caviglia, che ha rappresentato una vera e propria persecuzione per quasi tutta la sua carriera. A soli 30 anni, nel 1995, si ritira dal calcio giocato, affrontando una scelta sofferta da lui in prima persona, e poi da tutti coloro che lo abbiano mai visto giocare. Un addio prematuro, aspro, che però gli lascia finire la carriera inseguendo una traiettoria che tocca i picchi più alti mai raggiunti da un giocatore. Nome eminente della storia del calcio, il talento che è diventato leggenda, Marco Van Basten ha avuto una carriera relativamente breve, fulminea ma luminosa come un tuono, che ha illuminato tutto ciò che aveva intorno, salvo poi scomparire. Invece di spegnersi lentamente, sbiadendo, Van Basten è esploso come una supernova, lasciando immutato il suo accecante bagliore. Maestro del calcio raffinato, attaccante di razza purissima, maestoso ma fragile, troppo per poter competere in un gioco imprudente come quello del calcio, ma troppo grande e talentuoso per essere dimenticato.


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