Questo Ibrahimovic è davvero un modello da seguire per i giocatori del Milan?

Zlatan Ibrahimovic, Milan
Zlatan Ibrahimovic, Milan / Jonathan Moscrop/Getty Images
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Il ritorno di Zlatan Ibrahimovic è stato sicuramente un punto di partenza per i Milan, necessario per cambiare passo e, soprattutto, mentalità. Ma quando sei un campione di un certo livello, qualsiasi cosa tu faccia, che sia giusta o sbagliata, viene passata al setaccio. Può essere bello quanto si vuole essere il numero uno, ma occhio che se combini un minimo pasticcio finisci nel mirino di tutti. Da quando è tornato a indossare in Italia, Zlatan è come un papà per i giocatori rossoneri. Una rosa giovane che si ritrova un talento d'altri tempi. Anche Alexis Saelemaekers, classe '99, lo conferma.

"“Modello da seguire? È facile, ce l’ho davanti tutti i giorni: Zlatan Ibrahimovic. A 39 anni viene a Milanello tutti i giorni, lavora come un matto ed è lui che ci vince le partite nei fine settimana. Questo è un esempio. A volte è un po' offensivo (ride). Siamo una squadra che non è abituata a essere in cima alla classifica negli ultimi anni. Avere qualcuno che sa tutto questo è importante. Se urla, vuol dire che c’è un motivo. Stai zitto e ascoltalo. È una leggenda e sa di cosa sta parlando”."

Alexis Saelemaekers
Zlatan Ibrahimovic
Zlatan Ibrahimovic / Giuseppe Bellini/Getty Images

Ma proprio come modello da seguire, certi flop andrebbero evitati da una figura che in fondo è una brava persona. Ma alla fine Zlatan Ibrahimovic non è famoso solo per i gol, gli assist e i trofei. Le sue "zlatanate" non finiscono mai: dalla lite con Romelu Lukaku, al testa a testa con Duvan Zapata fino alla polemica oltre oceano con LeBron James, Ibra ha una calamita per mettersi nei guai. L'ultima diatriba è di pochi giorni fa, e non mi riferisco all'espulsione da parte dell'arbitro Maresca per insulti, ma del pranzo domenicale in un ristorante di Milano. Secondo quanto si legge sui giornali e sul web, il gigante svedese avrebbe violato totalmente le norme anti covid-19, andando a pranzo fuori con amici, tra cui l'ex rossonero Ignazio Abate, per giunta senza mascherina. Ricordiamo che Milano domenica era ancora in zona rossa e nessun pranzo sarebbe stato consentito. Ibra si sarebbe giustificato dicendo che si è trattato di un incontro di lavoro durato poco più di un'ora in cui è stato consumato solo un bicchiere di vino e nulla più. E per non farsi mancare nulla, lo svedese avrebbe violato anche il codice etico Fifa e Uefa. I due governi del calcio mondiale ed europeo non consentoo ai giocatori di avere interessi finanziari nelle aziende di questo genere e a quanto pare Zlatan è co-proprietario del marchio di scommesse sportive Bethard.com, con sede a Malta.

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Murales raffiguranti lo scontro tra Lukaku e Ibrahimovic / MARCO BERTORELLO/Getty Images

Chi più ne ha, più ne metta insomma. Ma tornando alla questione del "pranzo di lavoro"... le video call esistono solo per noi esseri umani? Non credo sia una scusa sufficiente quella di Zlatan. Se era un incontro di lavoro, si poteva evitare il pranzetto o il bicchiere di vino in un ristorante. Faceva più bella figura a vedersi a casa di qualcuno, almeno avrebbe evitato polemiche. La cosa più bella è che una persona come Ibra ha una valenza sociale e universale, riconosciuta da tutti. E sono tanti gli sportivi che si sono prodigati per battaglie giuste, anche a discapito della propria carriera...il primo su tutti proprio Zlatan! Lo svedese ha già avuto il Covid ed ha fatto da testimonial della regione per l'uso della mascherina...Figuratevi! Il mondo dello sport, coi suoi campioni, è il mezzo per eccellenza per veicolare ogni tipo di messaggio. Ci si aspetta che dietro un colosso come Ibra, oltre al talento e alla fama, ci siano anche dei valori e degli ideali che possano essere d'esempio ai ragazzi d'oggi. Insultare, violare leggi e rispondere in malo modo non gli accredita un ruolo morale adeguato. Qualche volta la battuta e lo scherzo ci può anche stare, ma c'è un limite a tutto e probabilmente, arrivati a questo punto, Zlatan dovrebbe capirlo.


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