Milan-Genoa 3-1: passano i rossoneri al 120', ritorno amaro a San Siro per Shevchenko
Il Milan non delude le aspettative e conquista l'accesso ai quarti di finale di Coppa Italia, dove affronterà la vincente tra Lazio e Udinese. I rossoneri di Pioli scendono in campo contro il Genoa con un atteggiamento supponente e superficiale che permette alla squadra dell'ex Shevchenko di sbloccare il risultato: sugli sviluppi di un calcio d'angolo battuto da Portanova, lo stacco imperioso di Ostigard al 17' non lascia scampo a Maignan. Dopo un primo tempo di nulla assoluto sul fronte casalingo, è il guizzo di Giroud al 64' a ristabilire la parità. Di testa. Un sigillo pesante che garantisce al Milan la possibilità di proseguire la propria gara ai tempi supplementari, che non sorridono a un Genoa completamente sfinito: Leao al 102' trova l'angolino con un tiro-cross beffardo per Semper, battuto nuovamente al 112' dal neo entrato Saelemaekers. Il belga sfrutta l'assist dalla destra di Theo Hernandez e chiude i giochi. A San Siro cala il sipario: passa il Milan per 3-1.
La chiave tattica di Milan-Genoa
Il Genoa si presenta a San Siro senza timore reverenziale e disputa una partita di assoluto livello, con un Milan confusionario nel primo tempo che concede tanto e crea poco. L'ingresso di Leao in campo svolta la partita: i rossoneri crescono e, oltre ad agguantare il pareggio, dimostrano di essere superiori agli avversari. Dopo il gol di Giroud, alla squadra di Shevchenko non resta che stringere i denti e compattarsi difensivamente fino alla lotteria dei calci di rigore.
L'episodio della partita Milan-Genoa
Come anticipato nell'analisi tattica del match, a cambiare le sorti del risultato è l'ingresso in campo di Leao. L'attaccante prende il posto di un deludente Rebic al 62' del secondo tempo: gli spazi aumentano e la squadra (in primis Leao) subisce un naturale cambiamento che conduce i rossoneri al pareggio. Il portoghese non si accontenta e vuole lasciare il suo marchio personale sulla partita, siglando un gol tanto fortuito quanto pesante: cross sbagliato e palla che si infila nell'angolino dove Semper non può arrivare. E la risata durante l'esultanza dice tutto.
Il tabellino di Milan-Genoa
MARCATORI: 17′ Ostigard, 74′ Giroud, 102′ Leao, 112′ Saelemaekers.
MILAN (4-2-3-1): Maignan; Kalulu, Gabbia, Tomori (dal 24′ Florenzi), Theo Hernandez; Tonali, Krunic (dal 62′ Bakayoko); Messias (dall’80’ Saelemaekers), Maldini (dal 62′ Diaz), Rebic (dal 62′ Leao); Giroud (dal 118′ Roback). All. Pioli.
GENOA (4-3-3): Semper; Hefti, Vanheusden, Ostigard (dal 111′ Bani), Vasquez; Portanova (dal 106′ Ghiglione), Badelj, Melegoni; Yeboah (dall’87’ Pandev), Caicedo (dal 63′ Destro), Ekuban (dal 71′ Cassata). All. Shevchenko.
ARBITRO: Aureliano di Bologna.
AMMONITI: Badelj, Tonali, Yeboah, Ostigard, Hefti, Saelemaekers.
Le pagelle di Milan-Genoa
Leao 8 - L'attaccante portoghese spacca in due la partita e mette un sigillo importante sulla sofferta vittoria del Milan. Si concede il lusso di un gol strepitoso, seppur fortuito.
Theo Hernandez 7 - L'inizio a rilento non convince, ma il capitano rossonero cresce sulla distanza: due assist per Giroud e Saelemaekers, tantissima corsa sulla fascia e personalità da leader assoluto di un Milan che non molla neanche al 120'.
Giroud 6,5 - Primo tempo complicatissimo senza occasioni, ma Giroud sa come imporsi oltre ogni ostacolo: impegna Semper in una super parata a inizio ripresa, poi sigla il pareggio sfruttando il cross di Theo Hernandez.
Rebic 5 - Pioli gli dà fiducia, il croato non la ricambia. Tantissimi errori nel primo tempo e poca cattiveria: la testimonianza è data da due tunnel subiti in pochi secondi per mano di Melegoni e Hefti.
Ostigard 6,5 - Il neo acquisto rossoblù si toglie la soddisfazione del primo gol in Italia: stacco perfetto sugli sviluppi di un calcio d'angolo, Theo Hernandez sovrastato e pallone che spiazza l'impassibile Maignan. Ai supplementari il norvegese classe '99 va vicinissimo alla doppietta personale.
Portanova 6,5 - Buona prestazione del giovane del Genoa, che mette ordine a centrocampo e spegne ogni fonte rossonera con la giusta aggressività. Sua la battuta del corner per l'incornata vincente di Ostigard.
Hefti 6 - Arrivato da poco alla corte rossoblù, l'esterno ex Young Boys dimostra le ottime qualità che ci erano state raccontate. Sulla fascia è quasi sempre protagonista, non gli manca il carisma per tentare la conclusione verso la porta di Maignan.
Badelj 5 - Sembra il lontano parente del centrocampista ammirato con la maglia della Fiorentina. Una lunghissima serie di ingenuità lo rendono vittima della pressione di San Siro. Due leggerezze in fase di impostazione offrono al Milan una duplice opportunità per rientrare in partita.
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