Milan, che lavoro di Pioli! Brescianini, Colombo e Maldini, un "tesoro" fatto in casa
Stefano Pioli non ha solo risollevato un Milan alle prese con un campionato disastroso, portandolo a giocarsi l'accesso diretto all'Europa League proprio quando sembrava impossibile. Ha anche dato l'opportunità ad alcuni giovani in rosa di esordire nella massima serie. Per la gioia di Elliott, che ha messo al primo posto la valorizzazione dei talenti della Primavera rossonera.
Daniel Maldini
È certamente il nome, forse più il cognome, che stuzzica di più l'ambiente rossonero. Merito del suo DNA, lo stesso della bandiera rossonera e attuale direttore tecnico Paolo Maldini. Nato l'11 ottobre 2001 ha l'impressionante somiglianza con il padre nella postura, ma un ruolo totalmente diverso: Maldini senior era difensore, mentre Maldini junior agisce sulla trequarti avversaria, dove è stato schierato da Pioli nell'ultima partita con il Cagliari al posto di Castillejo (anche se il debutto vero e proprio era arrivato già il 2 febbraio contro il Verona, sempre a San Siro).
Lorenzo Colombo
Attaccante, ma il classico numero 9. Il centravanti nato l'8 marzo 2002 ha fatto parlare di sé dopo i tanti gol con la Primavera che gli sono valsi diverse convocazioni in prima squadra. E l'esordio vero è proprio è arrivato nella semifinale di ritorno con la Juve in Coppa Italia, dove ha giocato gli ultimi 8 minuti. Gli stessi messi a referto in Serie A nella gara con il Bologna del 18 luglio. E se Ibrahimovic firmerà il rinnovo probabilmente il Milan non acquisterà un altro attaccante, lasciando a Colombo il privilegio di crescere accanto al totem svedese.
Marco Brescianini
È il più "vecchio" dei tre, per così dire. Centrocampista classe 2002, Brescianini è nato a Calcinate, nello stesso paese di Belotti. Con i suoi 20 anni la prossima stagione potrà trovare posto in Primavera solo come fuori quota, anche se in quest'anno calcistico è stato aggregato alla prima squadra in pianta stabile. Con il Cagliari, meno di una settimana fa, è arrivata la gioia dell'esordio con l'ingresso al posto di Bennacer a metà ripresa. Dalla sua c'è la duttilità: può ricoprire quasi tutte le posizioni della linea mediana.
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