Mertens non dimentica Sarri: "Con lui ero arrabbiato, poi ma ha cambiato la vita"
Dries Mertens non dimentica Maurizio Sarri. Anche se per tutta Napoli è diventato "il traditore" dopo essersi seduto sulla panchina dell'odiata Juventus, per l'attaccante belga resterà forse l'allenatore più importante di tutta una carriera. È proprio grazie all'intuizione dell'ex Empoli che Mertens ha cambiato ruolo, diventando il marcatore più prolifico della storia partenopea.
L'attaccante, all'UEFA, ha raccontato i suoi trascorsi con Sarri. E non erano positivi: "Al primo anno di Sarri ho giocato solo 6 partite dall’inizio ed ero arrabbiato. Mi diceva sempre ‘Sei così importante per me e per la squadra, non preoccuparti che arriverà la tua occasione’. Così un giorno mi ha schierato come attaccante centrale e sono stato felice perché mi ha cambiato la vita. Mi ha schierato centravanti e mi ha detto ‘Sono sicuro che lo farai bene".
Poi le parole al miele per il suo attuale tecnico, quel Gennaro Gattuso che ha risollevato le sorti del Napoli: "È davvero un buon allenatore, penso sia perfetto per il Napoli in questo momento. Sta dando tante possibilità ai giocatori giovani e penso che anche per il futuro possa essere un ottimo allenatore. Ha vinto tanto da calciatore e sa cosa vuol dire vincere, era qualcosa che mancava alla squadra. Questa è una cosa che abbiamo percepito anche con Ancelotti, uno che ha vinto molto e che provava a trasmettere questa mentalità anche ai calciatori".
Dopo aver conquistato la Coppa Italia resta ancora il ritorno degli ottavi di finale di Champions a Barcellona: "All'andata abbiamo fatto una grande partita, è stato fantastico segnare al Barcellona. Al ritorno sarà tutto più complicato. L'1-1 del San Paolo ci obbliga a far gol al Camp Nou. Senza gol, verremo eliminati. Ci stiamo preparando all’impresa". Una storia, quella con Napoli e il Napoli, destinata a durare per sempre: "Qui le persone respirano il calcio. Penso che questo sia qualcosa di speciale in Italia: svegliarsi, prendere il caffè al mattino e parlare solo di calcio. Mi chiamano "Ciro", è un nome tipico d Napoli, e penso che sia accaduto perché ho iniziato a vivere come loro. Il record? Ho giocato con Hamsik e non pensavo al record - si legge su Goal.com -. Poi ho iniziato a segnare, mi sono avvicinato a Maradona e l'ho superato. Poi mi sono avvicinato a Marek e l'ho superato. È qualcosa di incredibile per me essere il più grande marcatore della storia di questo club" ha concluso Mertens.
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