Paratici vara la Juve "made in Italy": i nomi della mini rivoluzione
L'obiettivo della Juventus per la prossima sessione di mercato è chiaro: ricostituire uno zoccolo duro tutto italiano che possa man mano ricalcare e sostituire la vecchia BBC (Barzagli, Bonucci e Chiellini), raccogliendone l'eredità. Un progetto già cominciato la scorsa estate con l'arrivo di Federico Chiesa, anche se attaccante: un profilo sì giovane e futuribile, ma già pronto come dimostra il suo ruolino alla prima stagione in bianconero.
In questo senso, ha rivelato l'edizione della Gazzetta dello Sport, si inseriscono i pensieri (proibiti?) su Gigio Donnarumma, portiere del Milan con il contratto in scadenza il prossimo giugno. Sullo stesso sentiero si pone il nome di Manuel Locatelli, centrocampista classe 1988 esploso sia con la maglia del Sassuolo che con quella della Nazionale di Roberto Mancini. Il mediano, però, ha una valutazione alta, da ben 40 milioni di euro (e l'idea di Paratici è quella di impostare un prestito oneroso con obbligo di riscatto sulla falsariga dell'operazione Chiesa.
C'è poi il nome di Moise Kean, classe 2000 e fresco semifinalista di Champions con il Paris Saint Germain. L'attaccante è in prestito ai francesi dall'Everton, che ne detiene il cartellino proprio dopo averlo acquistato dalla Juve per 30 milioni, con cui Kean ha mosso i suoi primi passi (e gol) nel calcio dei grandi: per riprenderlo i bianconeri dovranno sborsare una cifra più alta, ma che si conta di abbassare con l'inserimento di contropartite tecniche - ad esempio Merih Demiral -.
C'è poi un altro calciatore, giovane e italiano, già acquistato dalla Juventus per 18 milioni (+ 20 di possibili bonus): il centrocampista del Genoa Nicolò Rovella, che resterà in rossoblù in prestito anche il prossimo anno. Sempre tra i liguri ci sono Mattia Perin e Luca Pellegrini, per cui le valutazioni verranno fatte la prossima estate.
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