Meno compiti difensivi e più libertà: perché il cambio di modulo dell'Inter favorirebbe Eriksen

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FBL-ITA-SERIEA-INTER-AC-MILAN / MARCO BERTORELLO/Getty Images
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La ripresa della stagione è alle porte e Christian Eriksen ha una missione: prendersi l’Inter. Dopo i primi mesi milanesi fatti di alti e bassi e di un'incostanza - finita eccessivamente sotto i riflettori - dovuta all’ambientamento al campionato italiano e allo studio del nuovo ruolo da mezzala, l’ex Spurs può rappresentare un’arma in più per Antonio Conte, che in queste lunghe settimane di stop (specie nelle ultime sedute svolte ad Appiano Gentile) ha iniziato a provare il 4-3-1-2 e il 3-4-1-2.

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Il cambio di schieramento tattico potrebbe favorire la rinascita di Chris, estraniato così dai faticosi compiti difensivi (che saranno nelle mani del vertice basso Brozovic e delle altre mezzali di corsa e quantità, Barella su tutti) e libero di mettere a disposizione la sua tecnica e la sua fantasia tra le linee, a ridosso delle punte. Dove il danese, già tra Ajax e Tottenham, ha dimostrato di saper fare la differenza e di essere di un altro livello. Per tentare la pazza scalata verso la vetta l’Inter ha bisogno dei magici piedi del vero Eriksen e dei suoi colpi di genio.


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