Mbappé via dal PSG? Le destinazioni ideali del fenomeno francese
Una volta Woody Allen ha detto che: “Il denaro non dà la felicità, ma procura una sensazione così simile alla felicità, che è necessario uno specialista molto avanzato per capirne la differenza”. Evidentemente a uno specialista Kylian Mbappé si dev'essere rivolto davvero, altrimenti non si spiega il (presunto) malumore che prova nella sua doratissima gabbia di Parigi.
Piccolo recap delle puntate precedenti. Qualche mese fa era dato per certo il passaggio dell'attaccante francese al Real Madrid. D'altronde il contratto in scadenza a giugno con il Paris Saint-Germain sembrava il giusto pretesto per trasferirsi in quella che è la squadra dei suoi sogni. Eppure lo scorso maggio arriva il colpo di scena: a pochi minuti dal calcio di inizio del match contro il Metz, sui profili social del PSG appare l'annuncio del rinnovo di Mbappé fino al 2025.
Nel video il francese si rivela: "Contento di essere rimasto a Parigi, la mia città". Ma pian piano emergono i primi dettagli sul suo nuovo contratto che, oltre a un ingaggio astronomico da 30 milioni a stagione, gli garantiva anche un certo potere decisionale nelle scelte del club. In altre parole Kylian può dire la sua su quale allenatore nominare e su quale calciatore cacciare/acquistare.
Come dicevamo prima però il denaro non è tutto e nemmeno un avvio di stagione più che promettente del Paris ha convinto del tutto Mbappé a restare in Ligue 1. Tant'è che secondo Marca, il giocatore vorrebbe trasferirsi altrove già a gennaio. La dirigenza del PSG ha già smentito la voce, ma sempre secondo il quotidiano spagnolo avrebbe aperto alla cessione dell'attaccante francese a una condizione: non al Real Madrid.
Ecco allora dove Kylian Mbappé potrebbe accasarsi per proseguire la sua già mirabolante carriera.
Al City, con Guardiola e Haaland
Va detto che pochi club possono permettersi un simile investimento. Prima di tutto bisogna trovare una società che possa garantire a Mbappé più o meno lo stesso stipendio da 120 milioni in tre anni che attualmente percepisce al PSG. Una cifra del genere potrebbe offrirgliela solo un altro sceicco ed è per questo che è impossibile non annoverare il Manchester City nella corsa all'enfant prodige francese.
Difficilmente Mansur bin Zayd Al Nahyan, vicepremier degli Emirati Arabi Uniti e numero uno dei Citizens, farà questo sgambetto a suo cugino Tamim bin Hamad al-Thani, padrone del Qatar nonché proprietario del Paris Saint-Germain. Ma quanto sarebbe bello vedere Mbappé al fianco di Erling Haaland!?
Negli ultimi 15 anni non abbiamo avuto la fortuna di vedere giocare Leo Messi e Cristiano Ronaldo nella stessa squadra, dunque ci piacerebbe vedere come si comporterebbero i due giocatori che sembrano volersi prendere lo scettro di GOAT del calcio mondiale. Il tutto poi coronato dalla sapiente guida di Pep Guardiola, mica uno qualsiasi.
A fare magie con Potter al Chelsea
Il Chelsea non ha risentito della brusca chiusura dell'era Abramovich; anzi, i nuovi proprietari hanno proseguito la campagna espansionistica del club londinese portando avanti delle massicce operazioni di mercato. Perché allora non regalarsi uno degli attaccanti più forti in circolazione?
Nel reparto offensivo dei blues manca un centravanti di spicco visto che Lukaku, qualora dovesse far ritorno, non è destinato a restare a lungo, mentre Aubameyang ha pur sempre 33 anni. Poi ci sono Havertz, Sterling e Mount, tutti provati in quel ruolo, ma troppo mingherlini per fare la differenza in un campionato come l Premier League.
Il Chelsea è con tutta probabilità la squadra che rientra sia nella cerchia dei club che si possono permettere Mbappé sia in quella dei club che ne hanno veramente bisogno.
A Madrid...sponda Atletico
Sì, lo sappiamo che è un'operazione impossibile per tantissimi motivi. Prima di tutto per l'aspetto economico, decisamente fuori dal budget dei Colchoneros, poi per il blasone non abbastanza "regale" dei biancorossi che non soddisferebbe le mire di Mbappé, desideroso invece di cimentarsi in un top club di livello assoluto.
Forse però l'attaccante spinge per il trasferimento al Real perché innamorato della città di Madrid e allora perché non fungere da centro di gravità permanente dell'Atletico? Magari per convincerlo la proprietà dell'Atleti potrebbe mettere sul piatto un ruolo decisionale che già ricopre a Parigi. Si potrebbe mandar via Simeone (anche perché il Cholismo ha fatto il suo tempo) e nominare Kylian giocatore/allenatore mettendogli pure la fascia da capitano.
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