Matuidi: "Sorpreso dalla scelta della Juventus su Dybala"

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Serie A / Jonathan Moscrop/GettyImages
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Ai microfoni de La Gazzetta dello Sport, Blaise Matuidi ha parlato della situazione in casa Juventus. Dal caso Dybala al suo addio, fino ai rapporti con Allegri e Sarri. Professionista serio e calciatore vincente, è stata una pedina imprescindibile per il Paris Saint-Germain, per la Juventus dove è stato dal 2017 al 2020 e infine per la nazionale francese.

Il suo palmares, d’altronde, parla chiaro. Cinque campionati francesi, cinque Supercoppe di Francia, tre Coppe di Francia e quattro Coppe di Lega con il PSG; tre campionati italiani, una Coppa Italia, una Supercoppa italiana in bianconero; fino ad arrivare al picco della sua carriera, rappresentato dalla Coppa del Mondo vinta con i Blues.

Successi raggiunti con grinta, caparbietà e capacità di non mollare mai, suoi punti di forza insieme a quella straordinaria intelligenza tattica con la quale è riuscito a colmare doti tecniche non eccelse.

È proprio con queste abilità, messe in mostra nelle 133 presenze totalizzate in 3 anni, che è entrato nei cuori dei tifosi della Juventus, che grazie a lui in diverse occasioni hanno potuto anche esultare. Grande sostanza, insomma, elemento cardine della casacca bianconera.

Detto ciò, ecco le parole del giocatore sui bianconeri e sulle vicende legate alla Vecchia Signora.

"Ho passato tre anni bellissimi a Torino, ho ricordi fantastici dei tre scudetti vinti, dei compagni, dei tifosi. Ho avuto la fortuna di giocare in una squadra di altissimo livello e ne vado fiero, ma era il momento di cambiare. E l’ho capito grazie al Covid".

"Quei tre mesi passati chiuso in casa a causa della pandemia mi hanno fatto riflettere sul valore della vita. Io sono un calciatore, il pallone è tutto per me ma la vita va vissuta a 360 gradi. Ho capito che era arrivato il momento di cambiare, di fare un’esperienza tutta nuova insieme ai miei figli e a mia moglie. Però non rimpiango nulla, so che i tifosi della Juve mi ricorderanno sempre come uno che ha dato tutto per la maglia."

Ho un ottimo rapporto con Paulo, ho sentito la notizia ma non ho ancora avuto modo di parlare con lui. È un grande uomo oltre che un grande giocatore, sono molto sorpreso perché penso che per la Juve non sarà affatto semplice sostituirlo e trovarne un altro del suo livello: ha fatto cose fantastiche in questi anni, i tifosi lo adorano e non lo dimenticheranno mai. Sono sicuro che troverà un club che gli permetterà di continuare a crescere e a fare bene. L’unica spiegazione è che la Juventus abbia deciso di rinnovare la squadra. So che è difficile da accettare, ma in queste situazioni bisogna saper voltare pagina."

"Con Allegri mi sono trovato benissimo, avevamo un rapporto speciale, ma non ho mai avuto problemi con Maurizio Sarri, come qualcuno ha detto. Quella Juve era alla fine di un ciclo anche se tutti noi pensavamo che avremmo ancora potuto continuare a vincere. Era il momento di salutare."

"Nessuno conosce la Juve meglio di Allegri, non c’è persona più adatta per aprire un nuovo ciclo. Però ci vuole tempo, perché Allegri è bravissimo ma non ha la bacchetta magica. Per costruire ci vuole tempo."

"Io penso che la Juventus possa fare lo scherzetto, anche se è in un momento di transizione ha le capacità per fare una grande rimonta, come è già successo in passato prima che arrivassi io (nel 2015-16). Sono forti mentalmente, non a caso il motto del club è “fino alla fine”. L’eliminazione dalla Champions League agli ottavi è stata immeritata, è mancata un po’ d’esperienza."

È ingiustificabile che nel 2022 succedano ancora queste cose (razzismo, ndr). Non è un problema solo italiano, però devono essere i club stessi a risolverlo, perché quelli coinvolti sono sempre gli stessi. Servono posizioni nette e grandi punizioni".