Marotta: "Cessione di un big? Ogni offerta va valutata. Le scadenze non preoccupano"
A margine dell'assemblea dei soci tenutosi a Palazzo Parigi, l'amministratore delegato dell'Inter Giuseppe Marotta ha rilasciato delle dichiarazioni. L'argomento principale non poteva non essere il calciomercato: il dirigente nerazzurro si è soffermato sulle possibili strategie del club, oltre a fare il punto su alcuni giocatori in scadenza. Non solo: parole anche sull'attuale tecnico Simone Inzaghi. Ecco quanto emerso.
Sulla strategia del club e sul mercato: "Noi come Inter dobbiamo essere pronti a competere per il massimo. Dobbiamo competere per lo Scudetto e per la Supercoppa ed essere protagonisti anche in Champions League, dove ci siamo qualificati. Un premio che l'Inter merita e che dimostra che l'imprevedibilità della Champions ci permette di dare soddisfazioni. A gennaio il mercato non ti dà possibilità di attingere a giocatori di prospettiva e di valore: dobbiamo valutare il gruppo squadra, che ha giocatori forti, quindi dovremmo inserire giocatori più forti. Servirà poi un mix giusto di gioventù ed esperienza. Siamo ottimisti sul valore del gruppo" riporta FcInterNews.
Sui giocatori in scadenza: "Sono otto. Sappiamo di avere a che fare con professionisti seri, tutti meriterebbero la conferma. Poi le scelte possono essere differenti, ma la stima per questi uomini rimane intatta per quanto dato al nostro club. Valuteremo prossimamente, ci sono situazioni diverse ma non siamo preoccupati perché tratteremo tutto con il rispetto e la responsabilità".
Su un'ipotetica cessione importante: "Ogni offerta va valutata con lungimiranza. Oggi l'area calcistica italiana raggiunge con difficoltà l'obiettivo di sostenibilità. C'è un'involuzione del movimento calcistico italiano, oggi il player trading risulta essere un elemento di ordinaria caratteristica. Nessun club può fare a meno di questa leva, perché ogni club non riesce a creare risorse sufficienti da altre leve. Ogni situazione andrà esaminata. Poi ogni componente andrà esaminata in campo e fuori, quando parliamo di competenza si deve parlare anche del green manager che deve preparare il campo nel migliore dei modi, e di conseguenza migliori allenamenti e performance. Ci sono risorse che non si vedono ma possono dare un grande contributo al raggiungimento dei nostri obiettivi. La finestra del mercato di gennaio è solo complementare".
Sul mettere da parte i costi per lo scouting: "Uno degli asset è quello economico e finanziario. Gli agenti fanno il loro lavoro, ma ogni giocatore deve capire in che situazione siamo e capire che la loro professione è una delle più belle al mondo. Ci dobbiamo confrontare con quelle figure che sono definite agenti dei calciatori. Io sono nel calcio da 45 anni, anche ad inizio anni '70 esistevano gli intermediari. All'interno di un club sviluppato bene si può fare a meno di usare queste figure. Sono d'accordo sul potenziamento dell'attività di scouting. Nell'ottica della sostenibilità lo scouting è prezioso, noi riteniamo di mettere tasselli sempre nuovi. Dobbiamo però percorrere in Italia la cultura della sconfitta, che non esiste. Qui non si tiene conto dello sforzo fatto in ambito economico, se ci aiutate possiamo presentare qualche giovane in più. La cosa è difficoltosa, a San Siro come in altre piazze. Dovete anche voi collaborare con noi per evitare che i giovani prendano fischi".
Su Simone Inzaghi: "Ogni decisione è presa in condivisione col management perché in un team vincente ogni componente è fondamentale. In un libro di vittorie ci sono pagine, Conte ne ha scritta una importante dopodiché Inzaghi ne ha scritta subito un'altra perché due trofei su tre sono suoi. A dimostrazione che il nostro percorso vincente continua e che in lui abbiamo riscontrato le skills che cercavamo in un allenatore: giovane, italiano, che ha vinto e che ha aiutato a raggiungere gli obiettivi. Inzaghi ha dimostrato di avere le qualità per raggiungere un alto livello di prestigio e speriamo che possa raggiungerlo con noi. Non tutti ci accreditavano negli ottavi di Champions, il merito è anche suo per aver amalgamato il gruppo. Faticavamo a capire perché non ottenevamo risultati, ma la maturità dei giocatori che si sono ritrovati tra loro ha fatto sì che ci ritrovassimo sul cammino degli obiettivi ".
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