Mancini, tra Europei e rinnovo potrebbe spuntare un centravanti a sorpresa

Roberto Mancini, CT della Nazionale
Roberto Mancini, CT della Nazionale / Claudio Villa/Getty Images
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L'avventura di Roberto Mancini sulla panchina azzurra è giunta alla prima grande occasione. Dopo aver ridato vita, con un rendimento da record (21 vittorie in 30 partite, nessuno come lui nella storia azzurra), a una Nazionale che dopo la mancata qualificazione a Russia 2018 sembrava sull'orlo del baratro, Mancini si appresta a scegliere i convocati agli Europei, prima grande competizione per lui sulla panchina azzurra.

Non più 23 ma 26 uomini da convocare: la UEFA ha aggiunto tre ulteriori slot che potrebbero permettere al tecnico di convocare nomi a sorpresa. Oltre alle tante certezze azzurre, da Donnarumma a Immobile passando per la coppia centrale formata da Bonucci e dal capitano Chiellini, Jorginho e Barella nel centrocampo e le tante ali azzurre, Chiesa e Insigne per citarne due, Mancini ora ha anche più spazio per le sorprese, dato che lo stesso tecnico ha detto di tenere in considerazione gli eventuali uomini in forma in campionato.

Tra questi il nome più caldo potrebbe essere quello di Giacomo Raspadori, attaccante classe 2000 del Sassuolo, club in cui è cresciuto e di cui ha anche indossato la fascia di capitano, che ha messo a segno tre gol nelle ultime tre gare, quattro nelle ultime sette. Rendimento eccezionale per il giovane attaccante che potrebbe a sorpresa andare a costruire la batteria di centravanti azzurri con Belotti e Immobile.

Giacomo Raspadori
Giacomo Raspadori, attaccante del Sassuolo / Marco Luzzani/Getty Images

Intanto il presidente della FIGC Gravina vuole tenersi stretto il suo tecnico. L'intenzione è quella di blindare Mancini rinnovandogli il contratto fino al 2026, anno in cui ci saranno i Mondiali negli Stati Uniti e dopo EURO 2024. Insomma, una scelta a lungo termine del Presidente Federale per tenersi stretto quel tecnico che è stato in grado di dare nuova vita alla Nazionale facendola anche salire nel ranking, dove prima di Mancini gli Azzurri erano precipitati in basso.


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