Malagò si scaglia contro la riforma del Governo per controllare i conti dei club

Giovanni Malagò
Giovanni Malagò / Pier Marco Tacca/GettyImages
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Giovanni Malagò non ci sta e si scaglia contro la riforma che introdurrà un organo di controllo per i bilanci delle società calcistiche. Nell'intervista concessa a La Gazzetta dello Sport, il presidente del CONI ha aspramente criticato la decisione del Governo Meloni, considerandola una vera e propria violazione nei confronti dell'autonomia dei club. Ecco le sue dichiarazioni.

CONI e FIGC: "Tempi e modi sbagliati, siamo al fianco della Figc. Provo dispiacere. Perché il Coni è venuto a saperlo dalla Figc, che ci ha inviato la bozza, e poi dalle agenzie di stampa. E non è la prima volta che succede... Il problema prima di tutto è di forma e di rispetto. Ritenevo normale che il Comitato olimpico italiano dovesse essere informato direttamente dal Governo di un argomento di una simile portata. Del resto siamo l’ente che vigila su tutte le federazioni sportive italiane... E invece niente. Se questo è il buongiorno...".

I miglioramenti: "Nella vita tutto è migliorabile: la Covisoc, il vostro giornale, il Coni, il Governo... Se l’esecutivo, a livello normativo, sta lavorando sulla creazione di questa agenzia da giugno scorso, perché non ha mai detto nulla? Perché non ha convocato una riunione per sentire il parere del Mef, del Coni e delle Federazioni? Magari se ci avessero interpellato, avremmo fatto notare che non esistono solo le società professionistiche. Ora chi fa sport è inquadrato come lavoratore sportivo. E se fallisce una squadra di uno sport non sottoposto al controllo di questa autorità, cosa succede? Niente?".

Autonomia violata: "Mi sembra che la questione sia stata affrontata frettolosamente e violando l’autonomia dello sport. Le federazioni, sotto certi aspetti, potrebbero anche essere contente di togliersi la responsabilità di escludere le società dai campionati, ma bisogna fare le cose con i tempi e i modi giusti. Siamo a inizio maggio... In poco più di venti giorni è possibile approvare una riforma del genere, nominando anche trenta componenti della nuova agenzia? Dal 31 maggio la Covisoc deve fare la verifica degli adempimenti delle società. Mi sembra una cosa illogica e poco rispettosa anche nei confronti della presidente della Covisoc (Germana Panzironi, ndr) che non conosco, ma che per storia, curriculum e prestigio è una persona di notevole spessore".

UEFA e FIFA: "È una domanda che anche io faccio a me stesso... Il Governo già in passato ha fatto norme che si è dovuto rimangiare. Penso per esempio al governo Conte-bis (quando era stata minata l’autonomia del Coni, ndr). Il ministro Abodi ha la legittima volontà di migliorare qualcosa: benissimo, ma prima poteva interpellare noi, le federazioni, la Uefa e la Fifa. Se una società fosse esclusa da questa agenzia per motivi economici dal campionato e fosse invece iscritta dalla Uefa alla Champions o dalla Fifa al Mondiale per club, cosa succederebbe? Bella domanda, eh? Il Coni sarà al fianco delle federazioni e verificherà con la Uefa e la Fifa che il calcio e il nostro sport non possano avere dei problemi da questa legge".


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