Lotito commenta l'arbitraggio di Di Bello e intende far causa alla FIGC

Claudio Lotito
Claudio Lotito / Emilio Andreoli/GettyImages
facebooktwitterreddit

Claudio Lotito non ci sta e promette di ricorrere agli organi di competenza per ottenere giustizia in merito all'arbitraggio di Marco Di Bello in Lazio-Milan. La partita è terminata 1-0 per i rossoneri, ma a condizionare la gara sono state le tre espulsioni ai danni dei biancocelesti. Lotito ha parlato così ai microfoni di Lazio Style Channel:

Sugli episodi di Lazio-Milan: “I fatti si commentano da soli, o sbaglio? Il buongiorno si vede dal mattino come si dice, nel momento in cui si verificano delle situazioni in un certo tipo e vengono prese certe decisioni, significa che le decisioni non sono conformi a quelle che dovrebbero essere le aspettative di qualsiasi spettatore o persona terza. Dal momento che si vivono queste situazioni, dobbiamo farci valere in altre sedi. Non è la prima volta che capitano certi episodi, abbiamo sempre avuto un comportamento all’insegna del rispetto delle istituzioni. Capiamo che alcuni episodi non possono essere garantiti sul piano della terzietà e dobbiamo rivolgersi a istituzioni terze che possono restaurare un certo equilibrio e serietà".

feed

Mai vista una partita così mal arbitrata? "Mai. Quando succedono degli episodi non succedono per caso, significa che il sistema non è più in grado di garantire la terzietà, si vince per merito. Se avessimo continuato la partita saremmo rimasti in 7 e c’era la sconfitta a tavolino, perché non c’era il numero sufficiente di giocatori. Il tema è che uno si deve porre il problema che non è della Lazio, la Lazio è il capro espiatorio, parlano i fatti. Non è la prima volta che succedono fatti che non sono in linea con valutazione terza. Dal momento che il sistema non è grado di garantire terzietà è chiaro che ci si rivolge all’esterno e questi potrebbero svelare retroscena. Non penso che quando succedono queste cose, succedano per caso. Parlo io perché non devo mandare messaggi e segnali. Io sono fatto per i fatti, per la politica dei fatti".

State pensando ad una causa alla FIGC?"La politica della Lega deve avere il consenso della maggioranza delle società, siamo 20 società. C’è stato un deliberato da parte dell’assemblea che ha previsto determinate scelte, io ho preso atto solo di quel che è stato deliberato e dimostra che c’è una situazione che non è più in linea con quelle che sono le aspettative del sistema che possa produrre effetti di credibilità. Dal momento che viene mento questa affidabilità, è chiaro che uno è costretto a trovare soluzioni alternative. Oltre all’aspetto politico mi riferivo al tema specifico, al momento in cui non trova conforto o albergo la situazione nella stessa istituzione fa riferimento ad altre istituzioni. Squadra? Sì, già l’ho vista, una sensazione di una squadra mortificata, frustrata, ma combattiva ed è una cosa positiva. Significa che c’è l’orgoglio di stare dalla parte del giusto".