Lichtsteiner: "Pirlo? Sorpreso, ma solo per poco. Finali Champions perse? Non bisogna pensare male"

Stephan Lichtsteiner ha parlato ai microfoni della Gazzetta dello Sport. Il terzino ex Juventus ha parlato della sua lunga avventura in bianconero e ha promosso la scelta di Andrea Pirlo come nuovo allenatore della Juve. Ecco le sue parole.
La Juve?
"Sette anni lì ne valgono venti in un altro club. C’è una pressione altissima ed è la stessa società a crearla facendoti capire quanto sia importante vincere. Devi essere molto forte mentalmente per resistere, ma se ce la fai migliori in modo esponenziale. E la Juve ti entra dentro giorno dopo giorno: non ti parlano spesso, ma ti trasmettono la juventinità con l’esempio. Del Piero, Buffon, Chiellini, Pirlo: li guardavo e imparavo".
Pirlo allenatore?
"La notizia mi ha sorpreso, ma solo per un paio di secondi. È un’ottima scelta, Andrea ha enorme credibilità. Riuscirà a gestire il gruppo: è calmo, simpatico, conosce l’ambiente. Mi ricorda Zidane, certo non Conte o Simeone. Urlerà quando servirà. Importa solo che abbia un buon impatto sul gruppo. E non ho dubbi".
L'ambiente?
"Alla Juve vinci lo scudetto e magari c’è chi dice che hai fallito. Quasi quasi per il club sarebbe meglio non vincere una volta. Ma è chiaro che da Andrea si pretenderà il decimo scudetto di fila. Lo proteggeranno i dirigenti e soprattutto il nucleo storico: Gigi, Giorgio, Leo. Pirlo avrà bisogno di un po’ di tempo, ma funzionerà".
Le finali perse?
"Succede che giocavamo contro il Barcellona di Messi e il Real di Ronaldo. Non bisogna pensare a una maledizione o al fatto che non si vince mai: sono ragionamenti da perdenti, non da juventini. A Berlino ci andammo vicini e c’era un rigore su Pogba sull’1-1".
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