Leao: "Milan più forte, vogliamo lo scudetto. Rinnovo? Ho ancora due anni"

Rafael Leao
Rafael Leao / Stefano Guidi/GettyImages
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Rafael Leao, attaccante del Milan, è protagonista oggi di una lunga intervista su La Gazzetta dello Sport. Ecco i passaggi principali.

Rafael Leao
Rafael Leao / Marco Canoniero/GettyImages

LA CRESCITA - "Prima non ero costanteMagari giocavo un quarto d’ora alla grande, poi mi fermavo o facevo le cose a metà, saltavo l’uomo e sbagliavo il passaggio chiave. Oggi sono diventato concreto, continuo nei 90 minuti, segno di più e faccio più assist. Gioco in una grande squadra, certo, ma ho cambiato il modo di approcciarmi alle partite. Sono più deciso. Conosco meglio la Serie A, ho avuto i consigli giusti dai miei e dal mio personal trainer. E non mi è mai mancata la fiducia della società, che mi ha sempre fatto sentire protetto, dei compagni e dell’allenatore".

PIOLI -"Pioli mi ha capito, sa che con i miei dribbling e i miei strappi posso fare la differenza. Prima con me curava molto l’aspetto tattico, ero più giovane e più indisciplinato. Ora non mi spiega molto, si fida di me, sa che faccio la mia parte anche quando il pallone ce l’hanno gli avversari. Mi dice "Stai largo e punta l’uomo": per me diventa tutto più facile. Ho giocato anche da prima punta e da "10", sono pronto a rifarlo se serve, ma a sinistra è un’altra cosa. A Pioli ricordo Henry? Lo ringrazio per il paragone, parliamo di un grandissimo fuoriclasse. Io però voglio essere Rafa, voglio fare la mia strada".

SCUDETTO - "Siamo più forti e più maturi dell’anno scorso. Vincere il campionato è l’obiettivo, vogliamo vedere Milano tutta rossonera. Sono giovane, ma in campo mi sento adulto, e lo stesso vale per tanti miei compagni. Lo ripete anche Pioli, a me, a Tonali, a Saelemaekers: "Siete giovani solo sulla carta di identità". Un tatuaggio in caso di scudetto? Magari sì, stiamo a vedere... Juve e Inter? Due gare importantissime ma non decisive, è lunga. Con la Juve sarà difficile, è una grande squadra tornata a fare punti. Dobbiamo sfruttare il vantaggio di giocare in casa, i nostri tifosi ci caricano anche se saranno in cinquemila. Abbiamo bisogno di riprendere a vincere, siamo pronti, sappiamo che valiamo. Come la sto preparando? Cerco di capire come posso far male a chi avrò di fronte in base alle loro caratteristiche. Ma mi lascerò guidare anche dall’istinto: io dribblo, lo faccio da quando ero piccolo, mi riesce naturale".

RINNOVO - "Ho altri due anni di contratto e non sono pochi. Vediamo, è ancora presto, di sicuro io qui sto benissimo".


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