Le squadre del ventennio (2000-2020) | La Juventus di Antonio Conte, Signora d'Italia

Juventus v Cagliari Calcio - Serie A
Juventus v Cagliari Calcio - Serie A / Valerio Pennicino/Getty Images
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Antonio Conte ha permesso alla Juventus di tornare grande, la Juventus ha fatto nuovamente grande Antonio Conte. Il tecnico aveva un grande obiettivo all'inizio della carriera da allenatore: guidare la Juventus nel minor tempo possibile. Dopo le esperienze con Bari, Siena, Atalanta, Arezzo, è arrivata la grande chiamata della Juve. Nel 2011-2012 bisognava ricostruire, ripartire dalle ceneri della Juve di Ferrara e Delneri. Fu scelto Antonio Conte, sinonimo di juventinità. Ripartire dalle basi, dal senso di appartenenza, dalla mentalità vincente andata in frantumi con Calciopoli e la retrocessione in Serie B. Dopo anni di mediocrità la Juve riuscì a partire grazie soprattutto al suo condottiero.

Gli Invincibili d'Italia e il record dei 102 punti. L'Europa l'unica pecca

La Juventus risorta nel 2011-2012 sarà guidata da Antonio Conte per tre stagioni. Tre cavalcate vincenti che hanno portato 3 Scudetti ma anche delle delusioni europee. Oltre all'addio traumatico, avvenuto all'inizio della quarta stagione, l'avventura del tecnico salentino sarà ricordata, al di là dei trofei vinti, anche per il record di punti stabilito alla terza annata. La Juve era una macchina da guerra che giocava a memoria e come un rullo compressore annientava e sgretolava ogni suo avversario. I bianconeri chiusero il 2013-2014 con 102 punti: mai nessuno fino a quel momento era riuscito a conquistare tanti punti in Serie A (il record è ancora attuale, nemmeno la Juve di Allegri ha eguagliato il primato).
L'unica pecca, dicevamo, il cammino europeo. Al primo anno Conte non aveva le coppe e grazie al lavoro quotidiano riuscì a forgiare la Juve a sua immagine e somiglianza. I bianconeri però faticavano in Europa: nel 2012-2013 furono eliminati dal Bayern ai quarti, dimostrando netta inferiorità nei confronti dei bavaresi, al secondo anno furono estromessi dalla Champions addirittura ai gironi. La Juve, terza, fu retrocessa in Europa League. La finale venne disputata all'Allianz Stadium di Torino, inaugurato un anno prima. Una grande occasione per i bianconeri che furono però eliminati in semifinale, con Conte che, viste le scelte di formazione, preferì puntare maggiormente sul record di punti in campionati che sull'Europa.

AS Roma v Juventus - Serie A
AS Roma v Juventus - Serie A / Paolo Bruno/Getty Images

Il credo tattico di Conte

Torino FC v Juventus - Serie A
Torino FC v Juventus - Serie A / Valerio Pennicino/Getty Images

La prima partita ufficiale nel nuovo stadio si è svolta il successivo 11 settembre, in occasione del debutto stagionale della squadra, con la vittoriosa sfida contro il Parma per 4-0. Il tecnico bianconero aveva in mente il 4-2-4 utilizzato a Bari e in altre precedenti occasioni, un metodo che il suo vice a Bergamo, Antonio Toma, conosceva molto bene. La Juve infatti iniziò la stagione puntando molto sul 4-2-4 ma la svolta che aiuterà Conte nei successi anni alla Juve e nella sua carriera, arriverà a fine novembre, a Napoli. I bianconeri, sotto prima per 2-0 e poi per 3-1, riescono a rimontare il doppio svantaggio e a portare a casa un pareggio per 3-3 e a mantenere la propria imbattibilità stagionale. Decisivo il cambio tattico di Conte che abbandona il 4-2-4 e passa al 3-5-2. Matri, Quagliarella, Vucinic e Giovinco si alternano in attacco mentre il tecnico può iniziare a forgiare un centrocampo di tutto rispetto che negli anni, con l'aggiunta di Pogba, arriverà nella top tre delle linee nevralgiche d'Europa. Decisivo l'acquisto di Arturo Vidal. Il cileno conquista il tecnico e lo 'costringe' a rivedere i suoi piani. Dal centrocampo con i due mediani Pirlo-Marchisio si passa alla linea mediana a tre, con King Arthur, e poi Paul Pogba, assoluti protagonisti.

L'elemento nostalgico

FBL-ITA-SERIEA-JUVENTUS-LOGO
FBL-ITA-SERIEA-JUVENTUS-LOGO / MARCO BERTORELLO/Getty Images

L'elemento nostalgico della Juve di Conte può essere rappresentato dall'abbandono dello stadio Olimpico ma soprattutto del Delle Alpi. I bianconeri infatti, proprio nel 2011-2012 diedero il via alla loro grande era, inaugurando lo Juventus Stadium (ora Allianz Stadium). L'impianto torinese è stato uno dei segreti della rinascita della Juventus e ha fatto dimenticare in fretta il vecchio Delle Alpi o lo stadio Olimpico, creato per le Olimpiadi e ora stadio del Toro. La costruzione dello stadio, nel 2011, è coincisa con l'inizio della grande era della Juve, campione in carica in Serie A da 8 anni a questa parte. Solo 10 squadre, tra campionato, Champions e Coppa Italia, sono riuscite a vincere allo Stadio. Ed è già nostalgia.


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