Le squadre del ventennio (2000-2020) | Il Barcellona del Tiki-Taka

Athletic Bilbao v Barcelona - Copa del Rey Final
Athletic Bilbao v Barcelona - Copa del Rey Final / Denis Doyle/Getty Images
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Il Barcellona è sempre stato un club glorioso, ma nei suoi 109 anni di storia aveva raccolto poco, soprattutto in ambito europeo. Due Champions League appena per la seconda squadra spagnola. Sì, perchè fino al 2008, nonostante i tanti trofei nazionali (18 campionati), il Barça non era altro che " l'altra " squadra spagnola. Prima c'era il Real Madrid con le sue 9 Champions League e i suoi 31 campionati. Tutto cambiò l'8 maggio 2008. Quel giorno un giovane ex calciatore blaugrana venne annunciato come nuovo allenatore della prima squadra, Josep 'Pep' Guardiola. Ancora non lo sapeva nessuno, ma quel giorno nasceva il Barcellona del Tiki-Taka, una delle squadre più dominanti della storia del calcio.

La storia

Barcelona v Real Madrid - La Liga
Barcelona v Real Madrid - La Liga / Jasper Juinen/Getty Images

Come dicevamo, l'8 maggio 2008 Guardiola diventa l'allenatore del Barcellona, sostituendo l'esonerato Frank Rijkaard, il tecnico capace di portare in Catalogna la seconda Champions League. Inoltre Pep viene scelto nonostante la pochissima esperienza nelle vesti di allenatore. Aveva, sino ad allora, svolto il ruolo di tecnico del Barça B e solo la stagione precedente. Tuttavia il giovane Guardiola (37 anni) non entra nello spogliatoio in punta di piedi, ma, anzi, si dimostra immediatamente un uomo di polso. Chiede e ottiene, infatti, la cessione di due dei migliori calciatori della rosa blaugrana, probabilmente i migliori dell'era Rijkaard: la stella Ronaldinho che passerà al Milan e il portoghese Deco. I due, a suo parere, erano inadatti al gioco che aveva in mente e conducevano una vita troppo sregolata.   Stagione 2008/2009. L'esordio è in casa del piccolo Numancia. I blaugrana, a sorpresa, perdono 1-0. La settimana dopo il Barça continua a non vincere. 1-1 col Racing Santander. 21 settembre 2008, terza giornata. Il Barcellona schianta lo Sporting Gijon. Da lì in poi, i blaugrana non si fermeranno più, macinando gol su gol (memorabile il 6-2 al Bernabeu) e arrivando in fondo a tutte le competizioni. Il 13 maggio 2009 il Barcellona vince la Copa del Rey, battendo l'Athletic Bilbao, mentre tre giorni più tardi tocca al La Liga. Infine, il 27 maggio, i blaugrana battono 2-0 il Manchester United di Ferguson e Cristiano Ronaldo, completando il Triplete. Chiuderanno, poi, la stagione perfetta con la conquista, qualche mese più tardi, di Supercoppa UEFA, Supercoppa di Spagna e Coppa del Mondo per Club. Inoltre Guardiola resterà fino al 2012, vincendo altri due campionati spagnoli e un'altra Champions League.

Il Tiki-Taka

Spain's FC Barcelona star Lionel Messi (
Spain's FC Barcelona star Lionel Messi ( / TORU YAMANAKA/Getty Images

Fin da subito Guardiola impose uno stile di gioco, il Tiki-Taka, proprio del Barcellona fin dall'avvento in panchina di Cruijff. Tuttavia Pep lo portò a uno stadio più alto, al limite della perfezione. Il suo gioco, infatti, era si basava su un possesso palla continuo, quasi estenuante, orizzontale, volto a dominare le partite con un recupero immediato appena perso il pallone. L'idea era quella che, non avendo il pallone, l'avversario non poteva segnare. Ecco perché Guardiola viene definito, insieme a Michels e Sacchi, l'allenatore che ha rivoluzionato il calcio.   Da Cruijff, suo maestro, comunque riprese il modulo. Guardiola, infatti, schierò la squadra con il 4-3-3, con Victor Valdes in porta, Dani Alves terzino destro, Piquè e Puyol centrali, Abidal a sinistra. A centrocampo, invece, i tre prodotti della cantera blaugrana, ovvero Sergio Busquets a fare legna (e non solo), Xavi e Iniesta. Infine l'attacco con la nuova stella, Lionel Messi, Samuel Eto'o e Thierry Henry a completare un trio devastante. 

L'elemento nostalgico

Barcelona Training & Press Conference - UEFA Champions League Final
Barcelona Training & Press Conference - UEFA Champions League Final / Laurence Griffiths/Getty Images

Ripensando a quel Barcellona, viene sicuramente un pò di nostalgia. Da una parte, infatti, pensiamo a due fuoriclasse del centrocampo come Xavi e Iniesta. Ormai, infatti, il primo si è ritirato e ha intrapreso la carriera da allenatore, mentre il secondo è volato in Giappone dove presto appenderà gli scarpini al chiodo. Dall'altra faremmo, almeno io, qualsiasi cosa pur di tornare a quell'anno per rivivere un'altra volta la parabola di un giocatore che continua a fare la differenza, ma che si avvia verso i 33 anni di età. Stiamo parlando di uno dei, per molti il migliore, calciatori più forti della storia, Lionel Andres Messi.