Le società con il rapporto percentuale più alto tra ingaggi e ricavi
Di Marco Deiana
Cambierà il calcio nel post Coronavirus? Probabilmente sì, non solo dal punto di vista pratico (abbiamo già assistito ad esultanze con distanziamento fisico, stadi vuoti, palloni sanificati) ma anche - e forse soprattutto - dal punto di vista economico. Qualche sponsor taglierà i propri investimenti sul calcio per salvare l'azienda di riferimento, i tifosi - non si sa per quanto tempo - non potranno assistere ai match dallo stadio, così come saranno limitate le presenze nei vari store e nei musei dei club. Senza considerare l'aumento di disoccupati e quindi il maggior potere d'acquisto da parte dei tifosi.
Detto ciò le società europee dovranno cambiare completamente la propria mentalità dal punto di vista finanziario a causa delle minori entrate nelle casse societarie.
Una ricerca di KPMG - Football Benchmark ha messo in evidenza gli otto club europei che hanno il rapporto più alto tra ingaggi e ricavi. Queste società subiranno maggiormente gli effetti del Covid-19 dal punto di vista finanziario e saranno costrette a tagliare abbondantemente sul budget destinato agli stipendi dei calciatori.
I club italiani
Tra le otto società che hanno il maggior rapporto tra stipendi e ricavi ci sono ben tre italiane. In cima troviamo il Milan con un rapporto dell'86%. La situazione in casa rossonera non è delle più rosee. I continui cambi di proprietà e le continue rivoluzioni dirigenziali e tecniche non hanno aiutato le casse del club, a questo possiamo aggiungere l'ultima esclusione dalle competizione europee che ha dato il colpo finale alla società milanista. La dirigenza dovrà lavorare tanto sul taglio degli ingaggi (cercando di rendere nuovamente competitiva la squadra), liberandosi di alcuni giocatori ormai fuori dal progetto e stabilendo un tetto massimo consono ai tempi attuali.
Segue la Roma con il 79% di rapporto tra ingaggi e ricavi. La società giallorossa non è sicuramente nuova a sacrifici (anche pesanti) per esigenze di bilancio. La crisi dovuta al Covid-19, che toglierà ulteriori risorse economiche al club, costringerà la dirigenza ad altre cessioni pesanti (inteso come giocatori dall'elevato ingaggio). Servirà un pesante taglio degli stipendi per evitare contraccolpi pesanti sul bilancio, già in affanno prima dello stop al calcio.
La terza società italiane è la Juventus che si assesta sul 71% del rapporto tra ingaggi e ricavi. Pesa fortemente lo stipendio da quasi 30 milioni di euro (netti) di Cristiano Ronaldo, anche se il portoghese è colui che potrà salvare i bianconeri in questo periodo di crisi, portando nuovi sponsor e liquidità nelle casse juventine. Negli ultimi anni la Juventus ha alzato l'asticella ma la presenza costante in Champions League permettono a Paratici e company di dormire serenamente. Anche se bisognerà valutare nei prossimi mesi la reale portata della crisi economica che colpirà il calcio italiano e quello europeo.
Gli altri club
Ma l'elevato rapporto tra ingaggi e ricavi operativi non è un problema tutto italiani. Anzi... Sono presenti anche tre club inglesi: l'Everton con l'85%, il Leicester con l'83% e il West Ham con il 70%. Curiosamente si tratta di club che non lottano al vertice ma che nel corso degli anni hanno investito pesantemente per cercare di avere un posto stabile nella zona sinistra della classifica. L'Everton può contare su alcuni elementi di sicuro valore che vanno ad aggiungersi ad un manager di carattere internazionale come Carlo Ancelotti, non certo uno dei più economici sul mercato. Il Leicester dopo la favola della stagione 2015-16 è stata quasi costretta ad alzare le spese relative agli ingaggi, senza però avere un ritorno economico adeguato, alzando di fatto il rapporto percentuale tra stipendi e ricavi. Anche il West Ham non se la passa benissimo ma la situazione è migliore rispetto alle due connazionali.
Chiudono la Top 8 due squadre spagnole: il Siviglia e l'Athletic Bilbao. Ad oggi la squadra andalusa si trova al terzo posto in classifica e questo porterebbe nella casse del club soldi freschi dalla UEFA grazie alla qualificazione in Champions League. Un piccolo aiuto per contenere la percentuale del 75% del rapporto tra ingaggi e ricavi. Al contrario la situazione dei baschi è un po' più preoccupante: si trova a metà classifica e - ad oggi - non potrà contare su eventuali premi UEFA. Per abbassare la percentuale del 74% servirà rivedere alcuni contratti (al ribasso).
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