Le ombre di Schurrle, il rapido declino di una stella

SC Braga v Spartak Moscow - UEFA Europa League Play Off
SC Braga v Spartak Moscow - UEFA Europa League Play Off / Quality Sport Images/Getty Images
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Domenica 13 luglio 2014. In Brasile si sta giocando la finale del mondiale. In campo ci sono Germania e Argentina. Le lancette scorrono inesorabili verso le 23. Andrè Schurrle scappa sulla sinistra e crossa un pallone destinato a scrivere la storia del calcio. Quel pallone, infatti, finirà sul piede di Mario Gotze, il quale lo spingerà in rete, consegnando la quarta Coppa del mondo alla Germania di Low.

Ore 23 passate. Siamo quasi all'alba del 14 luglio. Schurrle sta cantando, ballando e festeggiando con i compagni l'impresa. Sono nella storia, sono i campioni del mondo. Lui è campione del mondo. In quel momento, si sente protagonista di una favola.

Germany Victory Celebration - 2014 FIFA World Cup Brazil
Germany Victory Celebration - 2014 FIFA World Cup Brazil / Pool/Getty Images

Dopo essere emerso in Bundesliga con la maglia del Mainz e dopo essersi imposto come uno dei talenti migliori dell'intero panorama europeo con la casacca del Bayer Leverkusen, infatti, a 24 anni ancora da compiere, Schurrle si ritrova campione del mondo con la sua nazionale e titolare del Chelsea guidato da Josè Mourinho. E' il momento più bello della sua carriera.

Dopo aver conquistato la vetta, si può solo scendere, però, e lui è ancora ignaro di quale crudele discesa ha in serbo per lui il fato. La stagione successiva alla conquista del mondiale, 2014/2015, infatti, lo vede alle prese con diversi problemi fisici (lui parla di salmonella). Dolori che gli impediscono di dare un grosso contributo ai Blues in lotta per il titolo. Quell'anno, Schurrle mette assieme solo 14 presenze in campionato. Un campionato che il Chelsea di Mourinho vincerà, anche se lui non sarà lì a festeggiare.

FBL-EUR-C1-PSV-WOLFBURG
FBL-EUR-C1-PSV-WOLFBURG / JOHN THYS/Getty Images

Date le precarie condizioni fisiche (che lo portano a perdere tono muscolare) e il rendimento peggiorato, infatti, durante il mercato di gennaio, lo Special One e i dirigenti blues (in trattativa con la Fiorentina per Cuadrado) decidono di trovargli una nuova sistemazione. Torna, così, in Bundesliga per giocare con la maglia dell'ambizioso Wolfsburg di Dieter Hecking che lo acquista in cambio di 31 milioni di euro. Una squadra composta da calciatori del calibro di Luiz Gustavo, De Bruyne e Perisic.

Quella formazione raggiungerà il secondo posto in campionato dietro al solito Bayern Monaco, i quarti di finale di Europa League e, soprattutto, conquisterà la Coppa di Germania. Un'ottima stagione a cui, in realtà, Schurrle non offre un grande contributo. Segna solo un gol in 22 presenze, meno di quanto aveva fatto nei primi sei mesi al Chelsea (5 in 22).

TSG 1899 Hoffenheim v Borussia Dortmund - Bundesliga
TSG 1899 Hoffenheim v Borussia Dortmund - Bundesliga / TF-Images/Getty Images

In estate, tuttavia, partono Perisic e De Bruyne che non vengono sostituiti con giocatori dello stesso calibro. A quel punto, Schurrle prende la squadra di proprietà della Volkswagen sulle spalle. L'ex Chelsea sigla 2 gol in Champions League, uno in DFB-Pokal (la coppa di Germania) e ben 9 in Bundesliga. Reti che lo rendono il miglior marcatore del Wolfsburg. "Sono tornato" avrà pensato Schurrle.

Un pensiero legittimato, oltre che dall'ottima stagione, anche dal trasferimento in una big del calcio tedesco ed europeo. Nell'estate del 2016, infatti, il Borussia Dortmund investe 30 milioni di euro per acquistarlo. Lì, complice l'esplosione del giovanissimo Dembelè, finisce ben presto a svolgere il ruolo di riserva. Anche quando gioca, inoltre, dà vita a prestazioni altalenanti con pochi alti e molti bassi. Il secondo anno, nonostante la cessione di Dembelè al Barcellona, la situazione non cambia e, così, come fatto dal Chelsea qualche anno prima, anche il Borussia decide di venderlo.

Burnley FC v Fulham FC - Premier League
Burnley FC v Fulham FC - Premier League / Robbie Jay Barratt - AMA/Getty Images

A quel punto, però, non ci sono grandi squadre che bussano alla porta e Schurrle si deve accontentare di un prestito in una neopromossa in Premier League, il Fulham. Anche con la casacca dei Cottagers, però, Schurrle alterna partite disastrose ad altre in cui sembra ricordarsi del suo talento che lo aveva portato in cima al mondo. La stagione collettiva, inoltre, è completamente fallimentare. Dopo appena un anno, il Fulham retrocede. Altra occasione persa per Schurrle.

Torna al Borussia Dortmund, non disfa nemmeno le valigie e riparte. Il prestito, stavolta, è allo Spartak Mosca, in Russia, in un campionato "minore". Un torneo in cui, di norma, vanno a spegnersi i talenti. A causa del Coronavirus, infatti, il tedesco non finisce nemmeno la stagione nella terra moscovita e torna al Borussia per rescindere il contratto.

TSG 1899 Hoffenheim v Borussia Dortmund - Bundesliga
TSG 1899 Hoffenheim v Borussia Dortmund - Bundesliga / TF-Images/Getty Images

17 luglio 2020. Sei anni e quattro giorni dopo il momento più felice della sua carriera, Schurrle annuncia il ritiro.


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