Le motivazioni, i riferimenti all'Inter e il ruolo di Ibra: Pioli verso Juve-Milan

Le parole del tecnico rossonero in conferenza stampa.
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FBL-EUR-C1-MILAN-PRESSER / FRANCK FIFE/GettyImages
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Momento difficile per il Milan che, nell'arco di pochi giorni, ha inanellato l'eliminazione dall'Europa League e la sconfitta nel derby che ha consegnato lo Scudetto all'Inter. Stefano Pioli, tecnico dei rossoneri, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del big match contro la Juventus. Queste le sue parole riportate da MilanNews:

Il peso della sfida con la Juve: "Sfida importante? Deve essere assolutamente così, anche purtroppo per i risultati negativi avuti in Europa League e nel derby. Il focus deve essere tornare a vincere, sono stati dieci giorni delicati".

Umore nello spogliatoio: "È facile tra virgolette, non possiamo fermarci a queste delusioni che abbiamo dato ai nostri tifosi. Per forza dobbiamo avere l'orgoglio e la forza di rimanere compatti per vincere le partite che rimangono da qui a fine campionato. Siamo dei professionisti, siamo attaccati a quello che facciamo. Soffriamo per questa situazione, ma dobbiamo il dovere di avere le spalle larghe, di rialzarci per poi buttare sul campo le nostre migliori prestazioni possibili".

La reazione del gruppo: "Dovremo lottare, dovremo dare il massimo come se fosse l'ultima partita. È così che dobbiamo ragionare. Dobbiamo lottare su ogni pallone, dobbiamo essere concentrati, dobbiamo superare un avversario che sta bene ma noi vogliamo difendere il secondo posto".

Un bilancio della stagione: "Abbiamo dato tutto sì, ma non sempre siamo riusciti a mettere in campo le nostre migliori qualità senz'altro sì. L'Inter ha da quattro anni la squadra più forte del campionato ed ha vinto solo due scudetti. Noi non siamo mai stati la squadra più forte del campionato. Abbiamo provato a lottare per le posizioni di vertice, alcune volte ci siamo riusciti e alcune volte meno. Abbiamo dato tutto mentalmente ma non sempre siamo riusciti ad alzare il nostro livello di gioco".

Dare un senso alle ultime giornate: "No, no, perché difficile? Mancano cinque partite, abbiamo tanti punti a disposizione, dobbiamo dimostrare chi siamo e che siamo il Milan. Vogliamo uscire da questi 10 giorni difficili mettendo in campo le nostre migliori qualità".

Giorni difficili: "In questi quasi 5 anni non ci sono state vie di mezzo. O momenti molto positivi o momenti molto negativi. Non ti so dire se è il più negativo, ma è il più vicino e quindi anche il più doloroso. Se potessi cambiare il risultato dei derby darei tutto quello che ho per poterli cambiare, ma non si può più fare. Io per primo devo avere le spalle larghe, capire che fa parte del gioco e fa parte del mio lavoro. Dobbiamo dimostrare fino alla fine chi siamo".

Su Leao: "Domani sarà il capitano. La sta vivendo come tutti i suoi compagni e come tutti noi. È stato un dolore forte perdere il derby e vedere i nostri rivali festeggiare. Non ci resta che reagire con le prossime partite".

Il periodo critico: "L'uscita dall'Europa League e quel mese dove abbiamo preso il distacco dall'Inter. L'Inter è più forte, continua, solida e non siamo riusciti a mantenere quel livello lì, ma non siamo gli unici a non aver mantenuto il livello dell'Inter".

Il ruolo di Ibrahimovic: "Zlatan era qua ieri e l'altro ieri. È sempre vicino a noi. Cerca a darci fiducia e sostegno per superare un momento delicato. Vinciamo insieme, abbiamo gioito insieme e siamo tristi insieme. Insieme cerchiamo di superare momenti difficili".

Ibra e Theo riferimenti futuri: "Saranno scelte che dovrà fare il club. Sul carisma, sulle qualità tecniche e umane di Zlatan io non ho dubbi. Non devo essere io il suo sponsor. Non sono cose che posso decidere io, sono cose che decideranno sopra di me. Non so che ruolo avrà Zlatan, ma Zlatan ama il milan e vuole il bene del Milan. Prenderà le decisioni migliori per quelle che saranno le sue mansioni e le sue idee. Per quanto riguarda Theo è un giocatore fortissimo e che possa essere un giocatore importante per il futuro del Milan".

I complimenti di Inzaghi: "Questo fa onore ad Inzaghi, ma credo sia molto più facile fare i complimenti agli avversari quando vinci. Se devo dire la verità non ricordo l'anno scorso quanti punti ha preso l'Inter dal Napoli, tanti credo. Quindi le stagioni poi cambiano, si azzerano. Certo che il livello è molto alto, per essere di quel livello lì il Milan deve essere molto forte".

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