Le due possibili strategie della Juventus per reagire al caso Santoriello
Il caso legato ai video del pm Ciro Santoriello, con riferimenti tutt'altro che lusinghieri alla Juventus, continua a tenere banco e, al contempo, si valuta la possibile posizione del club bianconero in fase processuale. Fin dalle prime ore non è emerso un approccio particolarmente "aggressivo" della Juve rispetto ai video divenuti subito virali, con l'ovvia intenzione di studiare al meglio i passi da attuare: La Gazzetta dello Sport si sofferma proprio sulle due possibili strade, a livello di strategia, da seguire in occasione dell'udienza preliminare davanti al gup, in programma il prossimo 27 marzo.
Da un lato si ipotizza la scelta di "cavalcare l'onda" del clamore mediatico e di spingere per la remissione del processo ma, accanto a tale possibilità, non si esclude che la Juve voglia dare un segnale di fiducia nei confronti del gup. Diventa chiaro che un simile atteggiamento, meno aggressivo, darebbe l'impressione (perlomeno a livello mediatico) di non voler cercare sotterfugi o vie d'uscita improvvisate.
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Anche il Corriere della Sera si sofferma sul caso Santoriello: a livello social l'indignazione è palpabile ma anche a livello istituzionale, date le frasi così irrituali, le riflessioni sono in corso. Sono giorni di riflessione, spiega appunto il quotidiano, e se Santoriello si facesse da parte restituirebbe la delega d'indagine al Procuratore capo Anna Maria Loreto (ma non è detto che tale passo venga eventualmente accettato). Se il polverone mediatico non dovesse avere conseguenze pratiche sarebbe possibile, per le difese, ipotizzare il legittimo sospetto nell'ottica di spostare il processo a Milano.